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Dieta vegana o vegetariana: sei sicuro di assumere abbastanza colina?

Questa molecola è importante per il colesterolo e il fegato, ma soprattutto per il benessere del cervello. Una sua carenza potrebbe essere dannosa. Scopri in quali cibi si trova

Chi segue diete strettamente vegane o vegetariane, si sa, può andare incontro a carenze nutrizionali. In un articolo pubblicato recentemente sul British Medical Journal gli esperti invitano a tenere sotto controllo l’apporto di un nutriente chiave per il benessere del cervello, la colina. Questa molecola viene sintetizzata dal fegato e interviene come coenzima in numerose reazioni metaboliche. Una quota di colina siamo in grado di sintetizzarla nel fegato, mentre il resto è assunta attraverso il cibo. Ne sono ricchi cibi di origine animale, come il fegato, la carne, il pesce, le uova, ma anche di origine vegetale, quindi frutta secca, legumi, verdure.

Il ruolo della colina

Oltre a essere utilizzata per tenere sotto controllo i livelli di colesterolo e per proteggere la salute del fegato, la colina è particolarmente importante anche per il buon funzionamento del sistema nervoso. Per questi motivi viene addirittura consigliata in caso di depressione, perdite di memoria, Alzheimer e altre forme di demenza.

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Il dibattito nell’articolo

Secondo la nutrizionista Emma Derbyshire, le cui dichiarazioni compaiono nell’articolo, le persone che seguono diete vegane o vegetariane e che quindi non mangiano alimenti di origine animale ricchi di colina potrebbero avere delle carenze di questo nutriente. Tuttavia, la posizione non è condivisa dall’intera comunità scientifica e, come viene riportato nello stesso articolo, alcuni esperti sostengono che con i giusti accorgimenti dietetici il fabbisogno di colina può essere soddisfatto tranquillamente anche da chi segue diete vegetariane.

La posizione della SSNV
e gli studi scientifici

Come avverte la Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana (SSNV) ci sono però studi scientifici che confutano la posizione della ricercatrice inglese. Secondo una ricerca pubblicata sul New England Journal of Medicine, affidarsi a uova, pesce, carne e altri prodotti animali per colmare il proprio fabbisogno di colina non sarebbe la scelta più salutare. A differenza della colina assunta dai vegetali, quella assimilata da cibi di origine animale viene infatti convertita in TMAO, un fattore di rischio cardiovascolare. Quindi non solo non c’è alcun allarme carenza per chi segue diete vegane o vegetariane, ma gli alimenti vegetali sarebbero anche la fonte più salutare di colina.

Inoltre, uno studio pubblicato sulla rivista Circulation ha collegato la colina ad un aumentato rischio di sviluppare malattie cardiache. Coloro che seguivano una dieta vegana o latto-ovo-vegetariana, però, erano protetti dagli effetti dannosi della colina.

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Chi deve fare più attenzione?

In generale, e non solo per quanto riguarda la colina, è importante ricordare che le donne in età fertile, in gravidanza o allattamento che seguono diete vegane devono sempre fare attenzione al giusto apporto di nutrienti, in quanto tutti hanno un ruolo fondamentale per lo sviluppo  del feto. In alcuni casi specifici, gli esperti possono consigliare il ricorso a integratori, come avviene per esempio per il ferro, gli omega 3 e il calcio, nutrienti di cui sono ricchi soprattutto i cibi di origine animale.

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