Alimentazione

Conosci la sindrome del riso fritto?

Attenzione a non lasciare alcuni alimenti per troppe ore a temperatura ambiente

Hai mai avvertito nausea, crampi o vomito poche ore dopo aver mangiato del riso avanzato riscaldato? Potresti aver sperimentato quella che viene comunemente chiamata “sindrome del riso fritto”, un’intossicazione alimentare causata da un batterio noto come Bacillus cereus.

Cos’è la sindrome del riso fritto?

La “sindrome del riso fritto” è un termine popolare utilizzato per descrivere una forma acuta di intossicazione alimentare provocata dalla proliferazione del Bacillus cereus in alimenti ricchi di amido lasciati a temperatura ambiente per troppo tempo, in particolare il riso cotto. Un esempio tipico è il buffet.

Il nome deriva da un’abitudine comune: cuocere il riso in anticipo, lasciarlo fuori dal frigo e poi saltarlo in padella per preparare il classico “riso fritto”. Un gesto apparentemente innocuo, che però può trasformarsi in un rischio per la salute.

Cause: il ruolo del Bacillus cereus

Il Bacillus cereus è un batterio presente comunemente nel suolo e può contaminare cereali, pasta, patate, verdure e in particolare il riso crudo. La cottura uccide i batteri attivi, ma non le spore, che sopravvivono al calore. Se il riso cotto viene lasciato a temperatura ambiente per più di 2 ore, le spore possono germogliare e rilasciare tossine pericolose.

Ci sono due tipi di tossine associate a Bacillus cereus:

  • Tossina emetica: causa nausea e vomito, ed è termostabile (non viene distrutta dal calore).

  • Tossina enterica: provoca diarrea e crampi addominali.

Sintomi della sindrome del riso fritto

I sintomi compaiono da 1 a 6 ore dopo l’ingestione degli alimenti contaminati e possono includere:

  • Nausea intensa
  • Vomito improvviso
  • Crampi addominali
  • Diarrea
  • Malessere generale

Di solito i sintomi sono autolimitanti e scompaiono in 24 ore, ma nei soggetti vulnerabili (anziani, bambini piccoli, persone immunocompromesse) possono essere più severi.

Complicanze possibili

Nella maggior parte dei casi la sindrome è lieve e non lascia conseguenze. Tuttavia, la disidratazione dovuta a vomito e diarrea può richiedere attenzione, soprattutto nei soggetti fragili.

In rari casi documentati, l’intossicazione da Bacillus cereus può provocare:

  • Grave disidratazione
  • Collasso circolatorio
  • Danni epatici (nei casi più gravi, spesso legati a ingestione massiva di tossine)

Trattamento e cosa fare

Non esiste un antidoto specifico contro le tossine del Bacillus cereus. Il trattamento è sintomatico:

  • Reidratazione orale (acqua, sali minerali)
  • Riposo
  • In casi gravi, ricovero per flebo e osservazione

Importante: non servono antibiotici, perché il danno è provocato dalle tossine, non dalla proliferazione attiva del batterio nel corpo.

Come prevenirla: consigli utili

La prevenzione è semplice ma fondamentale:

  • Non lasciare il riso cotto a temperatura ambiente per più di 1-2 ore.
  • Raffreddalo rapidamente e conservalo in frigorifero entro due ore dalla cottura.
  • Quando lo riscaldi, portalo a temperatura elevata per almeno 2 minuti a 75°C.
  • Consuma gli avanzi entro uno o due giorni.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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