
Dimenticate la cromoterapia per dormire bene, oggi il nuovo rituale di benessere che ha già conquistato i social è il dark showering, o più comunemente detto “doccia al buio”. Proprio così, un gesto semplice come quello di abbassare le luci o addirittura spegnerle mentre l’acqua calda scorre sul nostro corpo aiuterebbe a creare un’atmosfera rilassante. Un rituale serale contro lo stress quotidiano e che ci porta a essere nel qui e ora, promettendo anche un riposo più profondo.
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Perché la doccia è un rimedio per dormire bene
La doccia serale è da sempre uno dei metodi più semplici e naturali per favorire il sonno. Gli esperti dell’Auxologico spiegano che l’acqua calda dilata i vasi sanguigni, abbassa leggermente la pressione e rilassa i muscoli, permettendo al corpo di abbandonare le tensioni accumulate durante la giornata. Ma non è solo una questione di benessere immediato: c’è anche un effetto biologico molto importante. Una volta usciti dalla doccia, il corpo inizia ad abbassare la temperatura interna, un calo che viene interpretato dal cervello come un segnale naturale che indica l’arrivo della notte e quindi del momento di rallentare e coricarsi.
L’interferenza della luce sul ciclo sonno-veglia
Per comprendere il successo della doccia al buio, bisogna ricordare che la luce regola il nostro orologio interno. Attraverso le cellule del tratto retino-ipotalamico, gli occhi inviano segnali al nucleo sovrachiasmatico, la “centralina” che decide quando dobbiamo essere vigili o riposare. La luce blu, che ricorda l’alba, stimola l’aumento del cortisolo e la riduzione della melatonina, mantenendoci svegli. Quando invece la luminosità diminuisce (con le luci calde, giallo-arancioni), come accade naturalmente al tramonto, si attiva il sistema nervoso parasimpatico, quello che ci porta verso uno stato di calma, recupero e riposo. Da qui nasce l’idea della doccia al buio: ridurre la luce in un momento intimo della serata significa accompagnare dolcemente il cervello verso la “modalità notte”, in modo graduale.
Meno stimoli visivi, più riposo per il cervello
Ridurre gli stimoli visivi significa anche alleggerire il carico sensoriale del cervello: meno segnali da elaborare, meno possibilità che le aree legate allo stress rimangano iperattive. Ed è proprio qui che la doccia al buio mostra tutta la sua efficacia. Avvolti nell’oscurità, immersi nel rumore dell’acqua e lontani da schermi e distrazioni, il corpo e la mente trovano un ambiente naturale per “scollegarsi”. Un rituale quasi meditativo, particolarmente utile per chi soffre di ansia, insonnia o difficoltà a spegnere i pensieri.
Le regole per la doccia al buio
Non è necessario che la doccia al buio duri a lungo: sono sufficienti 15-20 minuti per ottenere un effetto rilassante sul sistema nervoso e permettere al cervello di ridurre gradualmente il carico sensoriale della giornata. Anche brevi momenti di oscurità, infatti, aiutano il corpo a stimolare la produzione di melatonina e preparano in modo naturale al riposo notturno.
Creare un’oasi sensoriale con oli essenziali
Durante la doccia al buio, basta spegnere la luce e creare una oasi sensoriale: qualche goccia di olio essenziale alla lavanda o all’eucalipto, una stanza leggermente fresca e asciugamani morbidi pronti all’uscita.
La routine serale
Il cervello ama la prevedibilità. Avere una routine serale costante aiuta a passare dalla modalità di vigilanza a quella di riposo. E i rituali funzionano così bene proprio perché non richiedono uno sforzo attivo per calmarsi: è l’ambiente stesso a invitare i sensi e la mente a lasciarsi andare.
Il momento migliore
Il momento migliore per farla è circa 90 minuti prima di dormire: è l’ideale per sfruttare il naturale abbassamento della temperatura corporea. Docce fatte immediatamente prima di andare a letto possono mantenere il corpo eccessivamente caldo, rendendo più difficile addormentarsi.
Bisogna al buio: le luci minacciano il sonno
Se consideriamo quanto la luce interferisca con il nostro ritmo sonno-veglia, il perché del successo della doccia al buio appare ancora più evidente. Lo confermano anche i dati scientifici. Una ricerca (Close the blinds during sleep to protect your health) della Northwestern University in Illinois ha mostrato che una semplice esposizione a luci moderate durante il sonno (circa 100 lux, paragonabili a quelli presenti in una stanza mediamente illuminata) può aumentare la frequenza cardiaca e ridurre sensibilmente la sensibilità all’insulina. Due fattori che, nel tempo, incidono sul rischio di sviluppare disturbi cardiaci e metabolici. Per questo motivo si consiglia di dormire al buio e ridurre gli stimoli luminosi già qualche ora prima di andare a letto in modod da permettere al cervello di entrare più facilmente in modalità “notturna”.




