La mastite è un’infiammazione del tessuto mammario che colpisce soprattutto le donne che allattano, ma può manifestarsi anche in altre fasi della vita. È una condizione tanto comune quanto dolorosa, che può rendere difficile continuare l’allattamento se non riconosciuta e trattata in tempo.
In questo articolo
Cos’è la mastite
Il termine deriva dal greco mastos (mammella) e indica un processo infiammatorio del seno, che può essere acuto o cronico, e nei casi più avanzati evolvere in un ascesso, cioè una raccolta di pus.
La forma più frequente è la mastite puerperale, che compare nelle prime settimane dopo il parto, generalmente in un solo seno. Tuttavia, la mastite può comparire anche in assenza di allattamento (mastite non puerperale), spesso per infezioni o ostruzioni dei dotti mammari.
Cause della mastite
La causa principale è l’ostruzione di uno o più dotti galattofori, i canali che trasportano il latte verso il capezzolo. Quando il latte ristagna, si crea un ambiente favorevole alla proliferazione dei batteri, in particolare Staphylococcus aureus e Streptococcus.
Tra i principali fattori di rischio troviamo:
- attacco scorretto del neonato al seno;
- capezzoli con ragadi o ferite;
- poppate saltate o interrotte bruscamente;
- indumenti stretti che comprimono il seno;
- stress o sistema immunitario indebolito.
Anche una scarsa igiene delle mani o del tiralatte può favorire la penetrazione di batteri, soprattutto in presenza di microlesioni cutanee.
Sintomi della mastite
La mastite si riconosce facilmente per i suoi sintomi locali e sistemici. I più comuni includono:
- dolore intenso e localizzato al seno;
- gonfiore, arrossamento e calore nella zona colpita;
- febbre superiore a 38°C e brividi;
- malessere generale simile all’influenza;
- in alcuni casi, secrezione di pus o latte alterato dal capezzolo.
Spesso viene confusa con un semplice ingorgo mammario, ma a differenza di quest’ultimo, la mastite si accompagna a febbre e segni di infezione.
Cura e trattamento della mastite
La cura della mastite dipende dall’origine e dalla gravità del disturbo. Nei casi più lievi, può bastare una gestione attenta dell’allattamento e qualche accorgimento domestico:
- continuare ad allattare o usare il tiralatte per svuotare il seno;
- applicare impacchi caldi prima della poppata per favorire il flusso del latte;
- effettuare un delicato massaggio dalla zona dolente verso il capezzolo;
- indossare reggiseni comodi e traspiranti;
- idratarsi e riposare a sufficienza.
Se dopo 24-48 ore i sintomi non migliorano o la febbre persiste, il medico può prescrivere una terapia antibiotica mirata, compatibile con l’allattamento (come le penicilline o le cefalosporine). In caso di ascesso, può essere necessario un drenaggio chirurgico.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) raccomanda di non sospendere l’allattamento, poiché il latte stesso aiuta a drenare l’infezione e non è pericoloso per il neonato se la madre è trattata con antibiotici adeguati.
Prevenzione della mastite
La prevenzione della mastite passa da piccoli gesti quotidiani:
- allattare spesso, a richiesta e alternando i seni;
- favorire un corretto attacco del bambino;
- evitare reggiseni o indumenti stretti;
- mantenere la pelle del seno idratata e integra;
- lavare accuratamente le mani prima di toccare il seno o il tiralatte.
È importante intervenire subito ai primi segnali di dolore o indurimento del seno: un trattamento precoce può evitare che l’infiammazione evolva in infezione.
In sintesi
La mastite è un disturbo comune ma curabile, che non deve spaventare né scoraggiare le mamme dall’allattare. Con il giusto supporto medico, una corretta gestione dell’allattamento e qualche accortezza preventiva, è possibile prevenire e superare la mastite, proteggendo sia la salute della madre che quella del bambino.




