
Le notizie sull’epidemia di influenza che arrivano dall’Australia stanno facendo alzare il livello di attenzione anche in Italia. Quello che accade nel Paese è da sempre una cartina di tornasole di quello che succederà anche nel nostro emisfero. I dati australiani confermano la particolare aggressività dell’influenza di quest’anno, tanto che anche gli ospedali sono sotto pressione.
La campagna vaccinale antinfluenzale 2025-2026 inizierà all’inizio di ottobre 2025, in linea con le indicazioni del Ministero della Salute. Gli esperti ricordano che il vaccino può essere somministrato in qualsiasi momento della stagione, anche a chi si presenta più tardi o ha già avuto sintomi simil-influenzali. Questo è particolarmente importante nelle stagioni “tardive” o per i pazienti più fragili. Occorre infatti considerare che la protezione si sviluppa pienamente solo dopo circa due settimane dalla vaccinazione.
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Vaccino antinfluenzale 2025-2026: per chi è gratuito?
Per questo motivo le nostre autorità sanitarie stanno sottolineando l’importanza del vaccino antinfluenzale soprattutto per le categorie a rischio, per cui il vaccino è gratuito:
- over 60,
- bambini da 6 mesi a 6 anni,
- donne in gravidanza,
- pazienti con patologie croniche.
È fortemente raccomandabile che anche altre categorie di persone, per la professione che svolgono, scelgano di vaccinarsi. Anche per loro la vaccinazione è gratuita:
- operatori sanitari, come medici, infermieri, oss, ma anche badanti e caregiver in generale,
- soggetti a contatto con animali potenzialmente veicolo di virus zoonotici.
Per poter raggiungere più agevolmente la copertura di almeno il 75% della popolazione, il Ministero della Salute ha chiesto alle Regioni e alle Province Autonome di permettere vaccinazioni gratuite anche a chi non rientra in queste categorie, una volta utilizzate le dosi previste per le persone comprese in questi elenchi.
Copertura vaccinale: l’Italia ancora indietro
Nonostante la disponibilità dei vaccini, la copertura vaccinale in Italia rimane insufficiente. Nella stagione 2023-2024 solo il 53,3% degli over 65 si è vaccinato, mentre nella popolazione generale la percentuale si è fermata al 18,9%. Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2023-2025 fissa come obiettivo minimo il 75% per gli anziani e il 95% come target ottimale.
Per colmare questo gap servono strategie più incisive e una rete di offerta più capillare.
La rete di offerta: dai medici di base alle farmacie
La nuova circolare ministeriale prevede un modello “a rete” che coinvolge medici di base, pediatri, specialisti, farmacie, strutture ospedaliere e residenziali.
Le misure principali includono:
- somministrazione del vaccino anche nei luoghi di cura e in occasione di altri contatti sanitari;
- estensione dell’offerta vaccinale ai lavoratori attraverso le aziende;
- maggiore coinvolgimento delle farmacie, con percorsi formativi e monitoraggio costante;
- attenzione prioritaria agli operatori sanitari che lavorano in reparti critici come pronto soccorso, terapie intensive, oncologia, ostetricia e pediatria.
Fake news e comunicazione: una sfida cruciale
Uno dei punti chiave riguarda la comunicazione. Le Regioni dovranno attivare campagne di informazione chiare e coordinate per contrastare fake news e pregiudizi culturali che ancora frenano molti cittadini. L’obiettivo è mettere in evidenza i benefici della vaccinazione non solo per la protezione individuale, ma anche per il contenimento dell’antibiotico-resistenza.
Le iniziative dovranno adattarsi ai diversi target: donne in gravidanza, lavoratori, soggetti fragili, giovani. Verranno utilizzati diversi canali – dai social media agli spazi pubblici – e il messaggio potrà essere rafforzato dal coinvolgimento di testimonial e influencer.
Sorveglianza e sicurezza: il ruolo dell’ISS
La campagna si accompagnerà a un rafforzamento della sorveglianza virologica ed epidemiologica, coordinata dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS). I dati delle vaccinazioni confluiranno nell’Anagrafe Vaccinale Nazionale, che consentirà di monitorare la copertura sulla base della popolazione residente ISTAT e di registrare eventuali eventi avversi.
La trasparenza dei dati e il monitoraggio costante sono fondamentali per garantire efficacia e sicurezza e per rafforzare la fiducia della popolazione verso il vaccino antinfluenzale.