
L’allarme arriva dagli Stati Uniti, dove il numero delle vaccinazioni sta diminuendo in modo inesorabile dalla pandemia di Covid. Uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Journal of the American Medical Association (JAMA) sostiene che se i tassi di immunizzazione dovessero continuare a calare a questi ritmi, potrebbero tornare malattie considerate estinte come poliomielite, difterite e rosolia.
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Perché le persone hanno paura dei vaccini?
Secondo la ricerca uno dei problemi più significativi è che le persone fanno fatica a comprendere il bisogno di vaccinarsi contro malattie di cui non ha mai visto gli effetti. Ma è il cane che si morda la coda: se queste malattie non si vedono, è proprio grazie ai vaccini. Pesa naturalmente anche la capillare diffusione di fake news sui vaccini.
Malattie che possono tornare: ecco gli scenari della Stanford University
I ricercatori della Stanford University hanno simulato la diffusione di queste patologie infettive in base a diversi scenari di copertura vaccinale. Il morbillo è la malattia che potrebbe rappresentare i problemi maggiori. Anche una ulteriore piccola diminuzione nei tassi di vaccinazione, nei prossimi venticinque anni solo negli Stati Uniti si stimano quasi 900.000 casi con più di 2.500 decessi.
Se però il numero di vaccinazioni dovesse scendere del 10% il numero di infetti vivrebbe un boom con più di 11 milioni di casi. Se le immunizzazioni dovessero addirittura dimezzarsi si arriverebbe a 51,2 milioni di diagnosi di morbillo, 9,9 milioni di rosolia, 4,3 milioni di poliomielite e 200 casi di difterite, con oltre 10 milioni di ricoveri e circa 160.000 decessi.
Il rischio numero uno si chiama morbillo
Il morbillo è il più rischioso, perché è estremamente contagioso. Basti pensare che uno sola persona ne può contagiare addirittura venti. Ecco perché l’immunità collettiva richiesta è così elevata. A rischiare di più sono i bambini sotto l’anno di età perché non possono essere ancora vaccinati: la prima vaccinazione è tra i 12 e i 15 mesi di età, e la seconda tra i 5 e i 6 anni. Naturalmente anche gli immunodepressi sono a rischio.
La pertosse
Anche la pertosse, che già vede numeri decisamente più alti, potrebbe causare un significativo aumento delle ospedalizzazioni. Conosciuta anche come tosse convulsa, può essere particolarmente pericolosa per neonati e bambini piccoli, causando difficoltà respiratorie e polmonite. Il vaccino in questo caso viene iniettato nel primo anno di vita con tre dosi, seguite da richiami a 5-6 anni e poi tra i 12 e i 18 anni.
Malattie che possono tornare: la difterite
La difterite, malattia che è considerata praticamente scomparsa, vede il suo ritorno a macchia di leopardo in diversi Paesi. In Italia l’ultimo caso accertato risale al 2016. Può colpire le vie respiratorie superiori e causare problemi cardiaci e neurologici, con conseguenze potenzialmente fatali. Il vaccino contro la difterite viene somministrato ai neonati a partire dai due mesi di età, con un ciclo di tre dosi nel primo anno di vita.
La parotite
La parotite, più nota con il nome di orecchioni, può causare gonfiore delle ghiandole salivari, ma può anche portare a complicazioni più gravi, come meningite o encefalite. Il vaccino è previsto nei primi due anni di vita del bambino.