Salute

Italiani in sovrappeso e sedentari. L’allarme dell’ISS

L'Istituto Superiore di Sanità mette in guardia sulle conseguenze di dieta e scarsa attività fisica. Attenzione all'alcol

Italiani in sovrappeso e sedentari. Il 10% dei nostri connazionali adulti è obeso, un altro 30 in sovrappeso. Sono questi i principali dati del rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità raccolti dai Sistemi di sorveglianza Passi e Passi d’Argento 2016-2019, che tiene sotto osservazione i fattori di rischio per la salute. Tra i principali fattori di rischio che possono portano allo sviluppo di malattie croniche importanti, come quelle cardiovascolari, le neurodegenerative, il diabete e alcune forme di tumore ci sono un’alimentazione sbagliata e la scarsa attività fisica.

Italiani in sovrappeso e sedentari: colpa di scarsa attività fisica e poco consumo di frutta e verdura

Il sovrappeso di 4 italiani adulti su 10 è dovuto proprio alla sedentarietà e alla mancanza dalla dieta giornaliera delle cinque porzioni di frutta e verdura raccomandate da qualsiasi medico. Solo un italiano su dieci consuma le cinque porzioni di frutta, che è in realtà la quantità minima raccomandata. Alcune ricerche si spingono infatti a suggerire che per avere un completo benessere occorrerebbe spingersi a consumare dieci porzioni di frutta e verdura.

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Italiani in sovrappeso e sedentari: il problema degli anziani 

I dati diventano ancora più preoccupanti con l’avanzare dell’età. Gli italiani sopra i 65 anni infatti sono in sovrappeso nel 60% dei casi. Anche la sedentarietà colpisce di più con l’avanzare dell’età. A essere più pigre in assoluto sono le donne e chi ha uno status socioeconomico più svantaggiato o un livello di istruzione basso. Le regioni più pigre d’Italia sono la Campania e la Basilicata, dove oltre il 50% della popolazione non fa alcun tipo di attività fisica.

Solo la metà degli anziani svolge un’attività fisica leggera, come fare passeggiate o dedicarsi al giardinaggio. Questo è un errore particolarmente grave, perché 150 minuti di attività fisica alla settimana aiutano il nostro organismo a stare in forma e abbassano il rischio di sviluppare pericolose malattie croniche. Anche la qualità della vita e l’umore migliore in modo significativo se si comprende l’importanza di dedicare almeno mezz’ora al giorno all’esercizio fisico. Gli anziani, nonostante le raccomandazioni di tutti i medici, non sono bravi neanche con il consumo di frutta e verdura. In molti casi questo accade per i problemi di masticazione. Il risultato è che il 44% di loro è in sovrappeso, mentre il 14% obeso. Dopo i 75 anni il problema si riduce e aumenta invece quello della perdita di peso involontaria.

In troppi esagerano con l’alcol 

Italiani in sovrappeso e pigri. La situazione si evince anche dal numero delle persone che fa sport. È solo il 31,1% di italiani a essere fisicamente attivo, il 33,8 lo è solo parzialmente. I più virtuosi sono gli altoatesini: quasi la metà è fisicamente attiva. La regione messa peggio è la Basilicata, dove solo il 25% fa sport regolarmente.

Anche l’alcol rappresenta un problema serio per la salute degli italiani. Tra il 2016 e il 2019, oltre la metà degli italiani adulti ammette di bere bevande alcoliche. Poco meno del 20% è un bevitore a rischio. Questi sono più frequentemente giovani fra i 18 e i 24 anni e persone con un buono stato economico e di istruzione. I dati sono particolarmente preoccupanti tra le donne in gravidanza: una su sei continua a consumare alcolici. Tra chi allatta addirittura la cifra arriva al 20% del totale.

Le regioni più a rischio sono quelle del Nord 

Italiani in sovrappeso e sedentari, ma anche con la passione degli alcolici. Si beve di più del Nord Italia e purtroppo la tendenza è anche in aumento. Le zone in cui si beve di più sono le provincie autonome di Bolzano e Trento, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto. Molise e Sardegna sono le Regioni del Sud in cui la percentuale di consumatori di alcol a “maggior rischio” è più alta della media nazionale; tuttavia mediamente nelle Regioni meridionali inizia a intravedersi un trend in riduzione. Anche il consumo di tipo binge è una prerogativa del Nord Italia (dove si registra anche un aumento dal 2010) e in particolare del Nord Est, ma ancora una volta il Molise si distingue fra le Regioni meridionali e fa registrare una delle quote più alte nel Paese di binge drinker, che sono coloro che consumano tra i 4 e i 6 drink nell’arco di due ore.

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