Salute

Meningite: vaccinazione di massa in Toscana

Il vaccino è essenziale per la prevenzione. Ecco tutto quello che c'è da sapere

Partirà entro dieci giorni la vaccinazione di massa in Toscana dopo i numerosi casi di meningite. Sarà gratuita per tutti i cittadini delle province più colpite – Firenze, Empoli, Pistoia e Prato – circa un milione di persone, perché quelli che sono già stati vaccinati superano di poco i 250.000. Il costo sarà di circa 30 milioni. Chi abita nel resto della regione, compreso chi ha più di 45 anni, potrà beneficiare di un ticket ridotto. Nel 2016 i casi di meningite sono stati 12. Due sono stati i morti, un uomo di 58 anni e una donna di 65.

Le forme più frequenti

La causa della maggior parte dei casi di registrati negli ultimi mesi in Toscana è il meningococco del ceppo C, considerato dagli esperti come il più aggressivo: un batterio contro il quale è prevista la vaccinazione, da circa dieci anni, per la fascia dei bambini e adolescenti. A preoccupare è il fatto che si continuano a registrare episodi tra gli adulti e gli anziani. Ecco perché il ministero della Salute e la Regione Toscana hanno deciso di dare il via alla vaccinazione di massa, proprio per proteggere le fasce di età più adulte, che al momento sono le più a rischio.

Ma l’allarme è giustificato?

«Il nostro è un Paese a bassa endemia: nel 2014 si sono avuti 163 casi, dato che rapportato alla popolazione nazionale significa un’incidenza dello 0,27 casi ogni 100.000 abitanti. Tutto questo grazie al principale mezzo di prevenzione: il vaccino» spiega Marta Ciofi Degli Atti, responsabile dell’Unità di Ricerca Esiti e Percorsi Medico-chirurgici dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma. «Non stiamo parlando di morbillo o varicella, ma di una malattia piuttosto rara anche se grave. Ci sono stati dei decessi e ci possono essere anche esiti permanenti, come disabilità neurologiche. Quindi l’allarme è giustificato più dalla severità della malattia che dalla sua frequenza. In ogni caso in Toscana c’è una frequenza che è più alta della media nazionale e dunque c’è stata una giusta risposta di sanità pubblica, di prevenzione molto attenta».

Le persone più colpite

I più colpiti in Toscana sono le persone adulte, nonostante la malattia colpisca principalmente i bambini o i giovani. «Il rischio zero non esiste. Soprattutto in una regione come la Toscana in cui la vaccinazione dei bambini e degli adolescenti ha un buon programma di vaccinazione, è possibile che si notino solo i casi in altre fasce di età. La vaccinazione è prevista per i nuovi nati e gli adolescenti tra gli 11 e i 12 anni. Stiamo parlando di meningococco di tipo C – spiega Ciofi degli Atti – che è disponibile in Italia da più tempo. Ora c’è anche il vaccino di tipo B. In Toscana data la situazione epidemiologica peculiare, già dallo scorso anno era stata ampliata la fascia di età comprese nel vaccino, includendo anche le persone sopra i 45 anni».

Quanto dura il vaccino?

«La vaccinazione ha una durata che è considerata molto prolungata negli anni – conferma Marta Ciofi degli Atti – comunque per chi si vaccina nel primo anno di vita è possibile una seconda vaccinazione nell’adolescenza, mentre per una persona adulta non sono previsti richiami».

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