Salute

La sinusite: cause, sintomi e cure

Difficoltà a respirare e senso di peso in alcune zone ben precise del volto sono i sintomi della rinosinusite. L'esperto di OK Fabio Beatrice spiega come affrontarla

La sinusite ha molte cause, prima fra tutte quella di tipo allergico, e sintomi sono molto fastidiosi soprattutto se la malattia si cronicizza. Ci spiega come intervenire Fabio Beatrice, direttore della struttura complessa di Otorinolaringoiatria e chirurgia maxillo facciale e del centro antifumo dell’ospedale San Giovanni Bosco di Torino e professore a contratto presso l’Università di Torino (puoi chiedergli un consulto qui).

Sinusite: di che cosa si tratta?
La sinusite è un processo infiammatorio acuto o cronico del naso esteso ai seni paranasali, quindi è più corretto parlare di rinosinusite. Questa patologia colpisce maggiormente gli adulti: affinché si verifichi infatti i seni paranasali devono essere sviluppati e questo avviene nel periodo puberale e negli anni successivi. Nei bambini esiste una forma di sinusite acuta non molto frequente, la etmoidite, che si manifesta con gonfiore dell’occhio.
In caso di disturbi, il primo passo da compiere è rappresentato da una normale visita otorinolaringoiatrica con l’ispezione del naso e della bocca. L’esame fondamentale per valutare come intervenire è invece l’endoscopia a fibre ottiche. La tac, salvo casi particolari, non è indicata quando il meato medio, che è la camera d’ingresso dei seni paranasali, è libero. Nei casi in cui si evidenzia un’ostruzione, con pus, croste, secrezioni o polipi, è necessario fare una tac, ma senza mezzo di contrasto.

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Quali sono le cause?

Esistono delle condizioni predisponenti che possono determinare l’insorgenza della rinosinusite, come ad esempio la complicazione di un fatto influenzale stagionale, le deviazioni del setto nasale, stati allergici o di rinopatia vasomotoria aspecifica, infiammazioni croniche della mucosa su base ereditaria come la poliposi nasale. Oppure infiammazioni di altri siti vicini ai seni paranasali, come l’apice dentario, dal quale possono nascere sinusiti odontogene reattive che coinvolgono particolarmente il seno mascellare e la fossa nasale dello stesso lato.
Senza dimenticare il grosso capitolo delle allergie stagionali e non stagionali caratterizzate da rinocongiuntivite e rinosinusite, nelle quali la causa dell’infiammazione è su base squisitamente allergica. Le pollinosi si caratterizzano per una periodicità stagionale, si manifestano in primavera-estate, mentre altre forme hanno un andamento annuale non sempre costante e sono riconducibili ad altri allergeni come ad esempio gli acari della polvere. Per prevenire queste forme di rinosinusiti occorre una presa in carico congiunta tra allergologo ed otorinolaringoiatra.
Ci sono anche forme di sinusiti post traumatiche causate ad esempio da incidenti stradali. La cosiddetta rinosinusite barotraumatica insorge acutamente o dopo un’immersione o dopo un viaggio in aereo, ma alla base c’è quasi sempre una condizione predisponente. La causa è la variazione di pressione, che non fa entrare aria nel seno mascellare determinando un meccanismo di pressione negativa al suo interno, con successivo versamento.

Quali sono i sintomi?

La sintomatologia è data da un senso di peso, tecnicamente “dolore gravativo”, in alcuni punti del viso dove si verifica l’emergenza sensitiva dei nervi sensoriali del volto: la regione sopraorbitaria, la regione sottorbitaria e la regione che si trova alla radice del naso. Se si tratta di una sinusite monolaterale, i sintomi saranno localizzati in una metà del volto. Se invece è una sinusite di tipo allergico o poliposico o una complicanza dovuta a un raffreddore non ben curato, si avvertirà un senso di peso sopra e all’interno degli occhi, con una cefalea che coinvolge tutto il volto. Se la rinosinusite è curata adeguatamente ed è circoscritta a un episodio acuto che complica un raffreddore, non si presenterà una seconda volta. Se invece è espressione di un’infiammazione cronica, come ad esempio l’allergia o la rinite allergica, allora si è più a rischio di recidive. Stesso discorso nel caso la rinosinusite sia conseguenza di un difetto di anatomia, come un setto molto deviato che impedisce un corretto passaggio dell’aria.

Qual è la terapia adeguata? In quali casi si interviene chirurgicamente?

Il principio base delle cure mediche è di ripristinare l’aereazione dei seni paranasali, quindi di intervenire sul blocco alla ventilazione dei seni paranasali. Questo può avvenire in certi casi attraverso l’uso di vasocostrittori locali o di farmaci antiinfiammatori in via locale e generale (al bisogno) soprattutto steroidei (cortisonici). Prevalentemente sono sotto forma di spray, ma nei casi più gravi la somministrazione deve avvenire anche per via intramuscolare. Se la rinosinusite è complicata da presenza di pus, cioè si è verificata una sovrapposizione batterica, occorrerà aggiungere un antibiotico ad ampio spettro. Nelle fasi iniziali della patologia è molto importante l’azione vaso costrittiva e antiinfiammatoria, perché il ripristino del passaggio dell’aria spesso determina la soluzione del problema. In alcuni casi però la causa del blocco non si può rimuovere soltanto con i farmaci, ma occorre intervenire chirurgicamente, come ad esempio per la poliposi.

Quali sono i rimedi naturali?

Nelle rinosinusiti è buona norma intervenire con la rimozione delle secrezioni patologiche. A questo proposito sono da prediligere delle irrigazioni nelle fosse nasali, prevalentemente con soluzioni saline isotoniche che non traumatizzano la mucosa. Si possono anche seguire terapie termali preferendo quelle di tipo umido. Gli aerosol si devono utilizzare raramente e soltanto dietro prescrizione medica, soprattutto in caso di forme acute. L’aria marina fa molto bene per i suoi effetti benefici sulla respirazione. È molto utile e importante mantenere sempre un buon livello di umidificazione dell’ambiente in cui si dorme, soprattutto durante la stagione fredda quando è acceso il riscaldamento. A questo proposito si possono utilizzare all’interno dei deumidificatori alcune gocce di sostanze balsamiche come l’eucalipto e il mentolo: le dosi devono essere basse, altrimenti possono risultare irritanti.

Eliana Canova

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