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Influenza vero o falso? Sfatiamo i luoghi comuni

Servono gli antibiotici? Dormire ci difende dai virus influenzali? Una tazza di brodo caldo contrasta l'infiammazione? Il virologo Fabrizio Pregliasco chiarisce i dubbi e ci aiuta a combattere e curare l'influenza

Si abbassano le temperature e i virus di influenza e similinfluenza trovano l’ambiente adatto per sferrare il loro attacco. Al di là dei consigli del medico o del farmacista, quali altre strategie mettere in atto per difendersi? Per esempio, la classica spremuta d’arancia è utile? Ed è vero che dormire aiuta a difendersi dal virus dell’influenza? Le risposte in questa videointervista a Fabrizio Pregliasco, virologo e ricercatore del dipartimento di Scienze biomediche per la salute dell’Università degli Studi di Milano. Ma ecco alcuni altri luoghi comuni da sfatare, quasi un quiz: influenza vero o falso?

Dopo tre giorni il malato non è più contagioso

Falso – Ogni virus è diverso e colpisce ogni persona in modo differente. Sebbene un virus non sopravvive in eterno, non esiste tuttavia un tempo prestabilito in cui si smette di essere contagiosi. Per prevenire il contagio quindi piuttosto che guardare il calendario è meglio seguire delle semplici regole come lavarsi frequentemente le mani e fare attenzione al contatto con starnuti e fazzoletti altrui.

Gruppo San Donato

Bere il brodo di gallina, aiuta a contrastare l’infiammazione

Vero – Recenti ricerche hanno evidenziato l’opportunità di assumere proteine per facilitare la ricostruzione delle cellule danneggiate dall’infezione. Il brodo è in genere il modo migliore per nutrirsi in un momento in cui, a causa dell’infezione, si è inappetenti.

Gli antibiotici combattono l’influenza

Falso – Gli antibiotici combattono soltanto le infezioni batteriche e l’influenza stagionale non è causata da un batterio ma da un virus. Tuttavia però, in alcuni casi e per particolari soggetti (ad es. anziani e malati cronici), dopo aver consultato il medico, può essere utile assumere una terapia antibiotica per contrastare alcune infezioni batteriche come bronchiti, sinusiti e polmoniti, che possono sopraggiungere a causa dell’influenza e che tendono a colpire il corpo già debilitato dal virus.

Pezzette bagnate e alcol etilico denaturato aiutano a far scendere la febbre

Vero – Oltre ad assumere un antipiretico quando la febbre supera i 38° pezzette inumidite e alcol possono aiutare a trovare velocemente un po’ di sollievo quando la temperatura corporea è troppo alta.

Come comportarsi invece in caso di contagio?

E quando è utile ricorrere ai farmaci di automedicazione? «I farmaci di automedicazione sono il pilastro principale del trattamento delle sindromi influenzali e parainfluenzali» spiega il professor Pregliasco. «Determinante l’automedicazione responsabile, ovvero l’uso di questi farmaci per attenuare i sintomi senza azzerarli, seguendo quindi l’andamento della malattia e consultando il medico se le cose non migliorano dopo 4– 5 giorni. Tra i farmaci di automedicazione più utilizzati sono disponibili:

  • antistaminici, contro gocciolamento nasale, starnuti, congiuntivite;
  • vasocostrittori (contenuti negli spray nasali) contro il naso chiuso;
  • collutori o pastiglie anti congestionanti o antisettici contro il mal di gola;
  • sedativi, fluidificanti e mucolitici contro la tosse, come l’acetilcisteina;
  • antinfiammatori (antidolorifici e antipiretici) contro dolori e febbre».

Ricordiamo che i farmaci di automedicazione sono vendibili senza ricetta medica perché nel loro ampio uso si sono dimostrati sicuri ed efficaci e sono riconoscibili da un bollino rosso sorridente posto sulla confezione. Un aiuto in più alla maggior conoscenza in questo senso, arriva anche dal sito semplicementesalute.it .

 

 

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