Benessere

Paola Minaccioni: «Che sfoghi con i trucchi di scena: sono allergica al nichel»

«Ogni volta che vengo in contatto con un make up pesante per esigenze di copione mi riempio di macchie rosse. E devo anche stare attenta a quello che mangio»

C’è un metallo, presente in molti alimenti, nei detergenti per la casa e per il corpo e in tantissimi oggetti con cui ognuno di noi viene in contatto ogni giorno, che mi procura forti reazioni allergiche sul viso e non solo. Per fortuna non si tratta né di oro né di argento, quindi ricevere regali e premi non mi comporta alcun disagio. Come lo so? Mi permetto una battuta: il Globo d’oro ricevuto nel 2012 per Magnifica presenza di Ferzan Ozpetek e il Nastro d’argento 2014 guadagnato per l’interpretazione nel film Allacciate le cinture sempre del regista di origine turca, mi hanno fatto un immenso piacere e non mi hanno procurato nemmeno una macchiolina. Perché il metallo che mi disturba è il nichel.

La prima manifestazione importante dell’allergia risale ad alcuni anni fa. Mi ero truccata con prodotti speciali per esibirmi nell’imitazione della cantante inglese Amy Winehouse, nel programma tv della Gialappa’s Band. Sul piano dello spettacolo andò tutto bene, ma, non appena mi tolsi parrucca e trucco, mi accorsi dell’orticaria su tutto il viso e dell’eczema sotto gli occhi. Un disastro! Dai test allergologici uscì il responso: la colpa era del nichel (leggi qui di come si arriva alla diagnosi e come si cura).

Gruppo San Donato

Non sempre ho reazioni importanti a quel metallo, solo nei momenti di stress o durante il cambio di stagione. Talvolta invece l’allergia si è manifestata in modo sorprendente e inaspettato. Per esempio nel film Allacciate le cinture, il mio ruolo (un’ammalata terminale di cancro) prevedeva una calotta in testa, poiché nella finzione scenica ero calva a causa della chemioterapia.

Terminato il ciak, toglievo la calotta e mi comparivano delle strisce rosse in faccia: sembravo un guerriero pellerossa. Non parliamo poi dei reggiseni senza bretelle, obbligatori con gli abiti scollati. Il materiale di cui sono fatti è il silicone, ma contengono anche nichel. Ecco, se mi vedete in abito da sera pensate alla mia sofferenza: il mio corpo reagisce con un insopportabile prurito e segni rossi sulla pelle.

Stessa storia, anzi peggio, qualche anno fa sul set di Un amore di strega con Alessia Marcuzzi. Si girava in estate dalle parti di Milano 3, un autentico allevamento di zanzare voraci. Io sono una preda ambita di questi insetti e mi ero messa a protezione un braccialetto che doveva tenerli lontano. Nel giro di una mezz’ora il braccio era pieno di bolle e intorno al polso la pelle era diventata verde. Ho dovuto rinunciare al braccialetto.

Da quando ho scoperto la causa della mia allergia mi sono affidata a una nutrizionista, la dottoressa Maria Pia Muli di Roma, che predilige le terapie naturali e non troppo aggressive. Lei mi ha aiutato moltissimo a mantenere sano l’intestino, che non a caso è chiamato anche il secondo cervello.

La dottoressa Muli mi ha infatti «prescritto» una serie di semi, da unire ad altri cibi nel corso della giornata: i semi di lino la mattina nello yogurt di soia, semi di chia e di zucca nelle verdure cotte e crude. Mi sembra di seguire una dieta da uccellino, però funziona. I semi di lino, ricchi di Omega 3, sono infatti antinfiammatori naturali e riequilibranti delle funzioni intestinali.

Devo stare attenta agli alimenti che maggiormente contengono nichel, come cacao, liquirizia, lenticchie, spinaci, frutta secca. Ma non li ho eliminati del tutto, tranne che nelle fasi particolarmente critiche. Ho bandito invece dalla mia toilette i saponi e le creme che non portano la dicitura nichel free. Mentre invece non posso scegliere i trucchi senza nichel, perché non sono adatti alla mia professione.

Come attrice ho bisogno di presentarmi sul set, sia televisivo sia cinematografico, con il viso truccato alla perfezione e che soprattutto regga impeccabile per alcune ore, sotto i riflettori. Scelgo comunque quelli di altissima qualità, non completamente privi di quel metallo allergenico, ma con percentuali modestissime. Molta cura di sicuro la pongo nella pulizia serale del viso e nel far poi riposare la pelle.

Con tutti questi accorgimenti sono migliorata, ma talvolta può capitare che l’allergia si manifesti all’improvviso e mi costringa a prendere una compressa di antistaminico, che però mi fa venire un gran sonno, un bel guaio se mi tocca lavorare proprio quel giorno. Riesco a evitare il farmaco, e i suoi effetti collaterali, quando devo recitare alla radio: mi tengo le mie strisce rosse sul viso e i puntini sotto gli occhi. Tanto il pubblico mi ascolta, mica mi può vedere.

Paola Minaccioni (Testimonianza raccolta da Rosanna Frati per OK Salute e benessere ottobre 2015)

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