Sessualità

Quando il desiderio cala

Cari lettori, qualche giorno fa nella sala d’attesa del dentista mi è capitato di sfogliare una rivista e imbattermi in questo titolo: “Ha fatto di me un’asessuata”. Sorvolo sul contenuto dell’articolo poiché dal titolo è sufficiente a capire quale potesse essere l’oggetto della “sofferenza”.

Cari lettori, qualche giorno fa nella sala d’attesa del dentista mi è capitato di sfogliare una rivista e imbattermi in questo titolo: “Ha fatto di me un’asessuata”.
Sorvolo sul contenuto dell’articolo poiché dal titolo è sufficiente a capire quale potesse essere l’oggetto della “sofferenza”.
Purtroppo le coppie “asessuate” sono molto più frequenti di quanto si possa immaginare. A molti di voi sembrerà una leggenda metropolitana, ad altri invece l’argomento farà suonare un campanello d’allarme… e ce lo auguriamo. Perché in ogni problema che si vive quotidianamente, il primo passo per arrivare alla soluzione è la presa di coscienza. E ciò, in questo caso, spesso non accade.
I motivi che possono portare a un’astinenza, momentanea o prolungata, dal sesso in una coppia (più o meno stabile) possono essere molteplici, per esempio:
1) situazionali: il calo del desiderio si ravvisa solo con quel/lla determinato/a partner.
2) relazionali: tra i due membri della coppia ci sono problemi che riguardano altre sfere della vita di coppia e inevitabilmente si ripercuotono sotto le lenzuola.
3) temporanei: fasi di “calo di desiderio” possono essere molto frequenti e non per questo motivo di preoccupazione. Frequentemente periodi di forte stress (lavorativo, per esempio) possono far concentrare le proprie energie solo sugli stressor e nient’altro.
4) organici: si riscontrano in caso uno dei due partner facesse uso di alcuni farmaci e/o cure particolari a base di ormoni che interferiscono con il normale funzionamento endocrino. Malattie organiche (ma anche per esempio la menopausa e tutte le problematiche fisiche che trascina con sé) o eventuali altre patologie che non consentono la propensione al rapporto sessuale.
5) psicologici: quando si parla di fattori psicologici è molto facile dire tutto e dire niente allo stesso tempo. La varietà degli aspetti che possiamo inserire in questo ambito è ampia. In linea di massima, rientrerebbero anche i primi 3 punti analizzati, soprattutto se pensiamo a problemi che esistono all’interno della coppia (frequenti litigi, incomprensioni, mancanza di fiducia nel/lla partner, la scoperta di un tradimento, eccetera…) e nello specifico facciamo riferimento all’eventuale presenza, nel soggetto con DDSI (Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo), di disturbi di natura psicologia o psichiatrica (per esempio la depressione).
Il Disturbo da desiderio sessuale ipoattivo rappresenta la mancanza o assenza di fantasie sessuali e desiderio per l’attività sessuali, e ciò costituisce una disfunzione in quanto costituisce una fonte di stress e di sofferenza per il paziente (laddove vissuta come problematica) e/o per il/la partner. In questi casi è molto importante chiedere la consulenza di un professionista esperto del settore, anche perché questo problema che all’apparenza può sembrare poco grave, potrebbe essere il segnale di un problema più serio, per la coppia  ma anche solo per il soggetto che ne soffre.

Post di Marinunzia Simeone, studentessa del corso di laurea in psicologia clinica – indirizzo Sessuologia dell’Università degli Studi dell’Aquila (coordinatore: prof. Emmanuele A. Jannini).

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