Sessualità

Psicosomatica: l’energia negativa colpisce le parti deboli del corpo

Il focus di Luigi Mastronardi, presidente a Roma della Scuola di specializzazione in psicoterapia dinamica breve

Focus a cura di Luigi Mastronardi, papà dell’attrice Alessandra Mastronardi, presidente a Roma della Scuola di specializzazione in psicoterapia dinamica breve.

Mia figlia Alessandra racconta ai lettori di OK di una sorta di vendetta delle sue gambe: lei le odia e loro le danno fastidio. È la mia teoria, in effetti. Perché secondo la medicina psicosomatica è possibile che la mente influenzi il corpo al punto da innescare, o quantomeno favorire, un disturbo, un dolore. La medicina ufficiale tende a non riconoscere la psicosomatica, perché si occupa anche di energie psicologiche, difficilmente misurabili. Comunque sia, per questa disciplina, come del resto per la psicoanalisi freudiana, le ragioni di certi problemi fisici vanno cercate nella mente: non esiste solo il sintomo, ma anche quello che accade intorno al paziente, nella sua famiglia, in ufficio, nella vita affettiva.

Gruppo San Donato

IL PUNTO DEBOLE
Ognuno di noi ha un punto debole, che entra in crisi nei momenti più difficili: può essere il colon, la schiena, le gambe, appunto. Come giustificare certe debolezze inspiegate del nostro corpo? Lo stomaco che a qualcuno a fasi alterne brucia? Quella lombalgia che prende a tratti qualcun altro? E proprio la gastrite e non la lombalgia o viceversa? La psicosomatica e, da qualche anno la psico-endocrino-immunologia, una disciplina medica d’avanguardia, cercano di collegare le cose e di spiegare perché gli eccessi di negatività vanno a concentrarsi su uno specifico organo.

LA FUGA
Gli esperti di psicosomatica si sono resi conto, esaminando un gran numero di casi, che a volte la malattia può nascere da un inconscio desiderio di fuga. Certe persone, cioè, che non riescono ad accettare la realtà o si sentono in una situazione di pericolo, scelgono come bersaglio di tutte le loro energie negative il loro organo debole: la testa allora duole, oppure il cuore comincia a battere all’impazzata, ma paradossalmente quella patologia che li fa star male, emicrania o tachicardia o altro, per certi aspetti li protegge.
Chi ha costanti problemi di colite, per citare uno dei disturbi più frequenti fra le donne, è sottoposto a molti disagi, ma ha la possibilità di non frequentare alcuni luoghi dov’è difficile trovare il bagno, trovandosi una scusa per non uscire di casa o disertare gli incontri con amici o familiari sgraditi. Esistono individui che quasi usano la loro patologia contro le persone che, pensano, non meritano il loro affetto. Così una moglie, grazie alla malattia, può impedire al marito di condurre una vita normale e di essere sereno. È un’azione punitiva che si ritrova spesso nei rapporti di coppia. Mi rendo conto che questa teoria possa risultare difficile da accettare, o addirittura fastidiosa. Ma in realtà, nella pratica psicoterapeutica, mi ha aiutato a risolvere in modo efficace alcune patologie che la medicina ufficiale, invece, stentava a controllare.

LA PSICOTERAPIA
Sia ben chiaro, la psicosomatica non può e non deve sostituire il farmaco, se è necessario, ma può essere d’aiuto. In altre parole, lo psicologo non ha il potere, nemmeno per legge, di curare da solo angina o sindrome premestruale, ma è in grado di dare un apporto utile analizzando la situazione familiare e individuando quei comportamenti e quelle dinamiche che spesso hanno un’influenza diretta sulla malattia. Il medico chiederà al paziente: «Dove ti fa male?». Lo psicologo, invece: «Sei felice? Cosa ti manca? Cosa vorresti?». Lo psicologo cercherà di ripristinare un equilibrio, andando nel profondo, aiutando i pazienti a estrarre le emozioni sepolte nell’inconscio, i sensi di colpa, e a ridurre quella dose di stress che contribuisce in modo così significativo allo sviluppo di tante patologie. Per ottenere questi risultati è spesso sufficiente un ciclo relativamente breve di psicoterapia dinamica (non più di sei mesi), coinvolgendo, se necessario, anche la famiglia, o i fidanzati, gli amici.
Luigi Mastronardi – OK Salute e benessere

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