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Malattie sessuali: boom di epatite A e di gonorrea

Quasi 3.500 casi di epatite A trasmessa per via sessuale segnalati, 6,9 ogni 100.000 abitanti. Le regioni più colpite sono anche quelle più popolose, quindi Lombardia e Lazio. Le persone più colpite sono uomini tra i 25 e i 54 anni, soprattutto omosessuali.

Grande preoccupazione anche per la gonorrea, ritenuta essere la seconda malattia a trasmissione sessuale batterica più diffusa in Europa con oltre 75.000 casi confermati nel 2016. L’allarme è dovuto alla diffusione di ceppi di gonococco resistenti agli antibiotici.

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Casi di gonorrea che resiste alle terapie 

A febbraio e marzo del 2018 sono stati riportati nel Regno Unito e in Australia i primi tre casi di infezione da Neisseria gonorrhoeae ampiamente resistente a tutti i farmaci. Questi primi casi evidenziano la crescente minaccia rappresentata dalla gonorrea multi-resistente (MDR) e largamente resistente ai farmaci (XDR). L’allarme è dovuto alle pochissime alternative terapeutiche, mancanza di un vaccino e scarsa capacità di sorveglianza a livello nazionale e internazionale.

Epatite A inserita nell’elenco delle malattie sessualmente trasmissibili

L’epatite A è generata dal virus HAV e viene trasmessa per via oro-fecale. Nella maggior parte dei casi è dovuta all’ingestione di alimenti contaminati, soprattutto pesce o cibi crudi preparati senza il rispetto delle norme igieniche. Il virus si può trovare sia nei mitili (ostriche, cozze, vongole crude), sia in altri alimenti non lavati bene o cucinati con acque contaminate e ovviamente nell’acqua e nel ghiaccio (attenti quindi a bibite con ghiaccio, frullati, frutta non sbucciata, verdure crude o acque non in bottiglia sigillata).

Come si trasmette l’epatite A

Il paziente può trasmettere il virus solo nel periodo di incubazione e in quello iniziale della malattia, perché quando compare l’ittero l’epatite A non può più essere trasmessa. Per precauzione, tutti gli oggetti utilizzati in bagno, in cucina e gli indumenti intimi del paziente vanno disinfettati o lavati a 90 gradi per uccidere il virus, facendo attenzione al circuito oro-fecale e all’igiene generale della casa.

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