Fertilità

Lo smog danneggia così tanto lo sperma da farci rischiare l’estinzione?

La notizia arriva dal primo Congresso Nazionale della Società Italiana di Riproduzione Umana in corso a Roma. Il 35% dei casi di infertilità ha una causa maschile.

Un vero e proprio grido d’allarme per la natalità nei Paesi occidentali, soprattutto quelli dove il tasso di inquinamento è elevato. Studi recenti hanno dimostrato che la percentuale dei milioni di spermatozoi contenuti in un millilitro di liquido seminale si sia dimezzata negli ultimi 40 anni nei Paesi occidentali. In parole povere lo smog danneggia lo sperma.

Smog danneggia lo sperma: quali sono le ragioni?

Tra le principali, innanzitutto, alcune sostanze chimiche presenti nell’ambiente – metalli pesanti e diossine – e negli alimenti come i pesticidi. A questo si aggiungono anche stili di vita scorretti e inquinamento elettromagnetico. Insieme possono ridurre la qualità e quantità degli spermatozoi ed essere in grado di modificare il DNA umano.

Gruppo San Donato

Smog danneggia lo sperma: il parere dell’esperto

«Il sistema riproduttivo è particolarmente vulnerabile alle interferenze dell’ambiente. Il liquido seminale maschile sembra rappresentare lo specchio più fedele di quanto l’ambiente e lo stile di vita impattino sulla salute riproduttiva dell’individuo”. La dichiarazione è del dottor Luigi Montano, uno dei tre Presidenti della Società Italiana di Riproduzione Umana, UroAndrologo dell’Asl di Salerno.

Smog danneggia lo sperma: il progetto EcoFoodFertility

Durante il Congresso a Roma sono stati presentati in anteprima i nuovi dati di EcoFoodFertility. Si tratta di un progetto interdisciplinare e multicentrico di biomonitoraggio umano. È nato sulle problematiche della Terra dei Fuochi, una vasta area situata nell’Italia meridionale, che si estende in Campania, a cavallo tra la provincia di Napoli e quella di Caserta. Il lavoro analizza campioni omogenei per età, indice di massa corporea e stili di vita di maschi sani, residenti in aree con diversi livelli di inquinamento.

Il seme maschile sentinella del rapporto Ambiente-Salute

Il liquido seminale viene usato come chiave di lettura del rapporto Ambiente–Salute, nella sua duplice funzione di precoce e affidabile sensore della qualità ambientale e della salute generale (Seme Sentinella). Il fine è quello di valutare con più precisione l’impatto che l’ambiente, l’alimentazione e lo stile di vita hanno sulla salute umana. In questo modo si può avviare in attesa dei tempi lunghi del risanamento ambientale, attività concrete ed immediate di prevenzione primaria. Come? Attraverso regimi alimentari e modifica degli stili di vita che favoriscano la detossificazione naturale (“bonifica”) dell’uomo nelle aree inquinate a salvaguardia della salute riproduttiva e globale.

Smog danneggia lo sperma: i primi risultati del progetto

I risultati dei primi studi su 222 campioni selezionati da due aree campane ad alto (Terra dei Fuochi) e basso (Alto-Medio Sele, nel salernitano) impatto ambientale, già indicavano differenze statisticamente significative in termini di:

  • maggiore accumulo di alcuni metalli pesanti,
  • di danni al DNA spermatozoario,
  • di riduzione delle difese antiossidanti nel liquido seminale,
  • alterazioni della motilità spermatica,
  • di maggiore lunghezza dei telomeri spermatici nei soggetti di Terra dei Fuochi rispetto a quelli del Salernitano.

I nuovi risultati

I risultati spiegati durante il Congresso SIRU riguardano altri 327 campioni provenienti dalle aree campane, da Palermo e dall’area dell’ILVA di Taranto che confermano l’estrema sensibilità del seme all’esposizione ambientale. In particolare il dna spermatico, parametro seminale che risente più precocemente del danno ambientale, è alterato del 35% circa. Questo significa che i danni sono significativamente maggiori in chi risiede nella Terra dei Fuochi e nella zona di Taranto rispetto a quelli di Palermo e del salernitano.

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