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Tumore al rene: scoperto un nuovo marcatore per la diagnosi precoce

I ricercatori dell'Università Aldo Moro di Bari aprono così la strada a nuovi strumenti contro la forma più comune e aggressiva di tumore al rene

Come migliorare la diagnosi del tumore al rene. Un’équipe di ricercatori italiani ha individuato un nuovo marcatore del sangue, capace di rivoluzionare la diagnosi precoce di un tipo di cancro al rene, particolarmente difficile da scovare e molto aggressivo. Si tratta del carcinoma renale a cellule chiare. È il tumore maligno più frequente del rene e uno dei tumori più pericolosi in assoluto. I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Sciences.

Cos’è il carcinoma renale a cellule chiare?

Le cellule renali colpite da questo tumore hanno molte alterazioni e sono ricche di glicogeno e lipidi. Proprio per questo prende il nome di carcinoma a cellule chiare. La proliferazione incontrollata di queste cellule con il passare del tempo comprime ed erode spazio alle cellule sane del rene, finendo per minare la funzionalità di questo organo.

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I sintomi

I sintomi sono simili agli altri tumori che colpiscono il rene. L’esordio è pressoché asintomatico. Quando la massa tumorale si espande abbiamo anemia, astenia, malessere generale, calo dell’appetito e del peso, dolore alla schiena, presenza di sangue nelle urine. In alcuni casi il carcinoma si presenta come una massa palpabile a livello addominale.

Diagnosi del tumore al rene: cos’è il marcatore CA15-3?

Ora i ricercatori dell’unità di Urologia, Andrologia e Trapianto dell’Università di Bari Aldo Moro hanno scoperto un nuovo marcatore del sangue. Si tratta di CA15-3, un marcatore ampiamente utilizzato per la diagnosi e il follow-up delle donne con tumore della mammella. Si trova a livelli alterati nel sangue dei pazienti con tumori renali che iper-esprimono una specifica proteina di membrana chiamata Mucina 1, da cui deriva CA15-3.

Questo tumore si sviluppa più facilmente in chi ha malattie metaboliche

I ricercatori hanno analizzato i campioni di quasi 500 pazienti. Gli esperti hanno evidenziato che il carcinoma renale è fondamentalmente una malattia metabolica. È più facile che colpisca infatti pazienti che hanno alterazioni del metabolismo come sindrome metabolica, diabete, obesità e insufficienza renale.

Diagnosi del tumore al rene: il ruolo della proteina Mucina 1

Il gruppo di lavoro ha studiato quindi le implicazioni che questo tumore ha a livello del metabolismo cellulare. In questo modo hanno identificato un nuovo marcatore potenzialmente utile nella diagnosi precoce. I risultati dello studio dimostrano come la proteina Mucina 1 sia un fattore chiave nello sviluppo di forme particolarmente aggressive di carcinoma renale. La ricerca suggerisce  che la sua forma circolante nel sangue (il CA15-3) possa essere utilizzata come marcatore predittivo di recidiva oltre che di possibile risposta terapeutica all’utilizzo di inibitori di Mucina-1, che sono nuovi farmaci a bersaglio molecolare, in pazienti con cancro del rene.

Lo studio è stato coordinato dal professore Giuseppe Lucarelli sotto la supervisione dell’urologo Pasquale Ditonno.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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