Salute

Quando è più facile restare incinta

Ecco come riconoscere i giorni dell'ovulazione, cioè il momento giusto per il concepimento

Come si fa a sapere quando è il momento più fertile, quello in cui si hanno più possibilità di rimanere incinte? «Di solito, in una donna con un ciclo mestruale di 28 giorni, corrisponde all’ovulazione, intorno al 13°-14° giorno: quando la cellula uovo che è maturata all’interno di un follicolo ovarico viene rilasciata e catturata da una delle due tube di Falloppio», dice Carlo Gastaldi, responsabile dell’unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’Istituto clinico Città di Brescia (puoi chiedergli un consulto). «L’ovulazione può non avvenire in maniera corretta per una serie di problemi, in genere di tipo ormonale. Il campanello d’allarme è di solito il ciclo irregolare: oltre a essere difficile individuare con esattezza il momento ideale per il concepimento, risulta incerta l’ovulazione stessa. Una donna con cicli irregolari in cerca di una gravidanza dovrebbe sempre consultare un ginecologo».
In prima battuta, alcuni metodi fai da te possono essere utili a chi cerca una gravidanza.

• Temperatura basale: è la temperatura del corpo umano che si registra al momento del risveglio. Il suo controllo è considerato uno dei metodi storici. Come funziona? «Il progesterone, ormone prodotto a livello ovarico dal corpo luteo a ovulazione terminata, ha un effetto termogenico, cioè alza lievemente la temperatura corporea della donna», continua Gastaldi.

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La registrazione della temperatura a partire dai primi giorni del ciclo su una tabella o un grafico, in commercio in molte farmacie, permette di individuare il periodo ovulatorio quando la temperatura si abbassa lievemente per poi aumentare di 0,3 gradi per effetto della produzione del progesterone. La metodica però è poco precisa e spesso di difficile interpretazione da parte della donna.

• Muco cervicale. La quantità e la qualità della sostanza prodotta dalle ghiandole che si trovano nel canale cervicale cambiano durante il ciclo, ed è per questo che l’osservazione delle perdite vaginali può servire a monitorare l’ovulazione.
In prossimità dell’ovulazione, il muco si presenta acquoso, trasparente e molto filante, simile all’albume, mentre diventa denso subito dopo l’ovulazione.

• Stick ovulatori: venduti in farmacia, costituiscono un metodo fai da te più preciso. «Questi test permettono di individuare il picco di Lh, l’ormone luteinizzante, che precede di 24-36 ore il momento dell’ovulazione», spiega Gastaldi. «Tuttavia il picco dell’Lh è una condizione necessaria ma non sufficiente per un’ovulazione corretta».

Avvertenze. Nessuno di questi sistemi garantisce al 100% che vi sia una vera ovulazione in corso. I metodi più affidabili sono il dosaggio del progesterone, attraverso un prelievo sanguigno, e il monitoraggio ecografico dell’ovulazione.
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Ultimo aggiornamento: 26 novembre 2010

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