Salute

Pulire le superfici poco utile contro Covid, meglio la ventilazione

In un lungo articolo il New York Times spiega come non ci siano evidenze scientifiche che possano sostenere che ci contagi attraverso le superfici

Pulire ossessivamente le superfici per cercare di combattere il coronavirus servirebbe a poco. In realtà in ogni ufficio o azienda si passano molte ore a disinfettare continuamente ogni superficie, tastiere, video, scrivanie, macchinari, porte e maniglie. Sempre più scienziati spiegano però come ci siano pochissime evidenze scientifici – molti sostengono addirittura nessuna – che le superfici contaminate possano diffondere il virus. Negli spazi chiusi la minaccia restano le goccioline che rimangono sospese nell’aria. Lavarsi le mani per almeno 20 secondi o usare i gel disinfettanti, insieme alla ventilazione dei luoghi chiusi sono i sistemi più sicuri per abbassare il rischio di contagio. Pulire le superfici invece avrebbe un impatto bassissimo sulla diffusione del virus. In più secondo gli esperti, pulire le superfici darebbe alle persone un falso senso di sicurezza, che li porta ad abbassare la soglia di attenzione.

Attenzione anche agli spray per disinfettare tappeti e divani

Anche utilizzare gli spray che sanificano l’aria può rappresentare più un problema che un vantaggio. Contengono infatti composti chimici che peggiorano sensibilmente la qualità dell’aria presente negli ambienti chiusi. È senz’altro vero che sono efficaci nell’eliminazione dei virus, ma finiamo per respirarli anche noi con conseguenze anche significative sulla salute delle nostre vie respiratorie.

Gruppo San Donato

Pulire le superfici poco utile contro Covid: il problema è l’aria stagnante

Durante la prima ondata c’è stata una grande attenzione nella pulizia delle superfici. In molte città del mondo si pulivano anche le strade con disinfettanti. La considerazione che queste sostanze facessero particolarmente male alla nostra salute, ha spinto le autorità a smettere con questa pratica. Le evidenze scientifiche però spiegano che nei luoghi chiusi il problema sta nell’aria stagnante, che se inalata può portare al contagio, soprattutto se ci sono molte persone.

Pulire le superfici poco utile contro Covid: l’esperienza della SARS

Nel mese di luglio la rivista scientifica The Lancet ha argomentato che alcuni scienziati avevano esagerato il rischio dell’infezione da coronavirus dalle superfici. E questo nonostante virus cugini del SARS-CoV-2, come quello della SARS, avevano già dimostrato che la contaminazione da superfici era trascurabili. «Non c’è ragione di aspettarsi che un virus così vicino possa comportarsi in modo così differente». Emanuel Goldman è microbiologo alla Rutgers University.

Nel mese di ottobre i Centers for Disease Control and Prevention degli Stati Uniti hanno ribadito che la trasmissione dell’infezione respiratoria passa principalmente per via aerea.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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