Salute

Protrusione discale, le terapie

Nel 90% dei casi la discopatia si risolve con farmaci e fisioterapia

La protrusione discale è una discopatia, ossia un’alterazione del disco intervertebrale. «Accade quando il disco perde la sua consistenza originaria e le sue capacità di ammortizzare i carichi delle vertebre: deformandosi, protrude, cioè deborda e invade spazi non dovuti, per esempio toccando le radici nervose», spiega Roberto Assietti (puoi chiedergli un consulto), responsabile della struttura complessa di neurochirurgia dell’ospedale Fatebenefratelli di Milano.

Una protrusione importante può essere definita come l’anticamera dell’ernia del disco. Nei casi gravi, il disco arriva a comprimere radici nervose e dura madre (ovvero la guaina che riveste il midollo spinale).

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Sintomi. La protrusione discale può essere asintomatica, ma spesso provoca dolori localizzati, a volte anche forti, o diffusi lungo il nervo che va a disturbare (sciatica).

Cause. In età giovanile le ragioni più frequenti di protrusioni sono sforzi eccessivi (anche da sport violenti), traumi o movimenti sbagliati ripetuti quotidianamente. Con l’età, la predisposizione genetica può sommarsi a posture sbagliate e sedentarietà.

Diagnosi. Si effettua attraverso la risonanza magnetica o la tac.

Terapie. Il 90% delle problematiche dovute a protrusioni si risolve con l’uso per uno-tre mesi di farmaci antidolorifici e antinfiammatori abbinati a fisioterapia e attività fisica, come lo yoga o la ginnastica posturale (back school). In situazioni gravi, è possibile procedere con uno dei quattro tipi di intervento, tutti in anestesia locale o spinale, che di norma richiedono una notte di ricovero in ospedale.
• Laser-nucleotomia: indicata per le protrusioni di piccola entità, prevede l’inserimento di un ago speciale all’interno del disco, sotto controllo radiologico. Quando la punta raggiunge il nucleo polposo (la parte centrale del disco), il chirurgo attiva un laser che produce calore e porta alla vaporizzazione del nucleo.
• Radiofrequenze decompressive: a differenza della nucleotomia, si sfrutta il calore di onde elettromagnetiche.
• Artroscopia discale: indicata per protrusioni gravi, prevede l’inserimento, attraverso un taglietto sulla pelle, di microstrumenti chirurgici per asportare parte del disco.
• Microdiscectomia: con un’incisione di 3 centimetri si inserisce una cannula per asportare il disco protruso sotto controllo microscopico.
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Ultimo aggiornamento: 19 settembre 2011

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