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Noduli al seno: nelle adolescenti sotto controllo con l’ecografia

Nella maggior parte dei casi sono masse benigne legate ai cambiamenti ormonali

Noduli al seno nelle adolescenti, niente panico. La scoperta di un nodulo al seno durante l’adolescenza è difficilmente sinonimo di tumore, anche se può esserne uno dei sintomi. Queste formazioni sono in genere delle masse benigne, legate ai cambiamenti ormonali tipici dell’età. Qui ecco le indicazioni per fare l’autopalpazione in modo corretto. Per questo è sufficiente monitorare la loro evoluzione nel tempo con un’ecografia. Sono questi i risultati di uno studio della Loyola University di Chicago pubblicato su Journal of Ultrasound in Medicine. Non è quindi necessario sottoporre le ragazzine alla mammografia, un esame decisamente più fastidioso, che è invece indicato nelle donne adulte.

Noduli al seno nelle adolescenti: la ricerca 

I ricercatori hanno studiato 45 noduli al seno in 37 teenager, per stabilire quando sia opportuno intervenire con una biopsia più invasiva e quando invece è sufficiente tenere d’occhio la situazione con una semplice ecografia.

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Noduli al seno nelle adolescenti: i risultati della ricerca

A distanza di diversi mesi, nessuno dei noduli aveva modificato il proprio aspetto. Delle 22 biopsie effettuate, nessuna aveva dato esito infausto, dimostrando che tutti i casi analizzati erano assolutamente benigni, spesso destinati a scomparire con il passare del tempo.

Noduli al seno nelle adolescenti: biopsia solo quando il nodulo è grande

I ricercatori hanno dunque concluso che la biopsia è opportuna soltanto nei casi in cui il nodulo ha dimensioni superiori ai 3 centimetri e quando il suo volume fa registrare variazioni significative (superiori al 16%) nell’arco di un mese. La biopsia viene raccomandata anche quando i noduli risultano sospetti all’ecografia, quando si accrescono in maniera progressiva e quando la paziente ha una familiarità con il tumore.

I numeri del tumore al seno nelle under 40

Il cancro al seno nelle donne sotto i 40 anni è piuttosto raro. Interessa infatti meno del 5 per cento. La percentuale si abbassa allo 0,44% nelle ragazze di 30 anni. Ci sono meno di 25 casi all’anno nelle donne in ogni fascia di età sotto i 30 anni. Tra gli adolescenti, la cifra è davvero bassissima.

Bisogna fare un po’ più di attenzione quando esiste in famiglia il fattore di rischio dell’ereditarietà. Soprattutto in presenza delle mutazioni genetiche BRCA e BRCA1 occorre tenere sotto controllo anche le giovanissime. Generalmente si procede con test genetici per verificare la presenza di queste mutazioni genetiche.

FONTE: Journal of Ultrasound in Medicine

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