Salute

Moc: a cosa serve e come si esegue?

Si tratta di un metodo di indagine affidabile ed efficace per misurare la densità dell'osso. Ecco come funziona l'esame

Lo scheletro di una persona adulta è composto da oltre 200 ossa. Alcune sono lunghe, come il femore, che va dall’anca al ginocchio; altre sono piatte, come la scapola, in prossimità della spalla; altre ancora sono piccolissime, come la staffa, situata all’interno dell’orecchio. Le ossa hanno il compito fondamentale di dare forma al corpo e sostenerne il peso, facilitano i movimenti fornendo ai muscoli l’inserzione per agire come leve e quasi sempre, quando si rompono, sono in grado di ripararsi da sé. Il tessuto osseo si distingue in osso trabecolare (abbondante nei corpi vertebrali, nel collo del femore e nel polso) e osso compatto (più presente nelle ossa lunghe).

L’osteoporosi colpisce soprattutto le donne in menopausa

Nonostante la loro durezza, le ossa sono estremamente dinamiche e in continua evoluzione. Nella prima parte della vita, fino ai 25-30 anni di età, la massa ossea (cioè il contenuto di minerali, per lo più calcio) è in lenta ascesa, mentre nella seconda metà della vita, e in particolare alla menopausa, si assiste a un rapido decremento e può insorgere l’osteoporosi, che colpisce soprattutto l’osso trabecolare. Le sedi in cui questo tessuto è abbondante sono anche quelle più frequenti di frattura, dov’è quindi utile eseguire la mineralometria ossea computerizzata. L’osteoporosi è una condizione che in Italia riguarda circa tre milioni e mezzo di donne, soprattutto dopo la menopausa, e un milione di uomini, colpiti soprattutto dopo i 60 anni.

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L’osteoporosi si può prevenire adottando stili di vita corretti: niente fumo e alcol, sì all’attività fisica (soprattutto quella con carico sulle ossa, come camminata e corsa) e all’esposizione al sole per formare la vitamina D, essenziale per le ossa; necessaria anche un’alimentazione ricca di calcio e di vitamina D. Per quel che riguarda le cure, sono basate principalmente su farmaci in grado di ridurre la perdita minerale, facilitare la formazione di osso o entrambi i processi, per diminuire il rischio di fratture. Le terapie farmacologiche sono tanto più efficaci quanto la diagnosi di osteoporosi è precoce. Ecco perché, per le donne in menopausa, ma anche per gli uomini oltre i 60 anni che presentano fattori di rischio, diventa necessaria l’indagine per misurare la massa ossea, chiamata Moc.

Moc: cos’è e a cosa serve?

Per molti anni la diagnosi di osteoporosi si è basata su radiografie. Dalle semplici immagini radiologiche, però, si potevano soltanto azzardare conclusioni di massima circa la mineralizzazione delle ossa esaminate. Si è quindi reso necessario passare a un metodo di indagine più affidabile ed efficace per misurare la densità dell’osso: la Moc (mineralometria ossea computerizzata). Per una donna sana, è un esame consigliato dalla menopausa in poi, una volta ogni due o tre anni; per gli uomini non è di routine, quindi va effettuato su suggerimento medico. Accedere agli esami con il Servizio sanitario nazionale, in ospedali pubblici o in strutture private accreditate, si può: basta la prescrizione non farmacologica (la cosiddetta impegnativa) redatta dal medico di base e valida 30 giorni su tutto il territorio nazionale.

Moc: come si esegue?

Oggi la misurazione della densità ossea si fa per lo più con la Moc digitale a raggi X, o Dexa (Dual energy XRay absorptiometry). L’elevata velocità di scansione consente di effettuare un esame alla colonna lombare e al collo del femore in meno di cinque minuti, con una dose di radiazioni trascurabile per il paziente e senza rischio radiologico per l’operatore. È possibile anche effettuare un’indagine su tutto lo scheletro in poco più di cinque minuti. L’esame non richiede alcuna preparazione e non è doloroso. Il paziente deve soltanto sdraiarsi su un lettino, al di sotto del quale si trova la sorgente che emette le radiazioni.

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