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Lo stress può causare un tumore?

Gli studi condotti non hanno per ora dimostrato la relazione tra lo stress (anche cronico) e l'insorgenza di una neoplasia, anche se esistono altri effetti collaterali

Da tempo è diffusa la credenza popolare che lo stress o uno stato intenso di nervosismo, spesso prolungato nel tempo, possano dare origine a un cancro o siano in grado di aggravarne la prognosi.

Ma è davvero possibile che le tensioni accumulate nel tempo abbiano un ruolo importante nell’insorgenza della malattia?

No, come spiega nel dettaglio Anna Franzetti, responsabile dell’unità contenuti istituzionali di missione dell’Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro: «Attualmente non esistono ricerche che abbiano dimostrato un legame tra l’esposizione allo stress, anche intenso e prolungato, e lo sviluppo di un carcinoma. Nel 2013, per esempio, è stata eseguita un’ampia metanalisi che ha verificato l’effetto delle pressioni psicologiche in più di 116.000 persone dell’Europa nell’arco di 12 anni: dai dati è emerso che non c’è alcun nesso tra lo stress e il rischio di tumore a intestino, polmone, seno o prostata».

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Lo stress può incidere se il tumore è già presente in una persona?

Da un ampio studio epidemiologico del 2014 sulla relazione tra stress e ricadute, pubblicato su Cancer Nursing, è emerso che non vi è alcun nesso, almeno se si vanno a guardare i grandi numeri.
In uno studio del 2016 condotto però su topi ammalati di tumore e pubblicato sulla rivista Nature Communications si è visto che lo stress cronico può incidere sul loro sistema linfatico, favorendo l’angiogenesi, cioè lo sviluppo di nuovi vasi sanguigni, e rendendo così più facile la disseminazione di metastasi. Si tratta, ripeto, di una ricerca di base su modello animale che non ha ancora trovato conferme sull’uomo.

Lo stress, quindi, non causa il tumore e non peggiora la prognosi. Quali sono, dunque, gli effetti sull’organismo?

In misura lieve lo stress può essere uno stimolo ma se supera il livello di guardia può avere effetti collaterali sia dal punto di vista fisico sia da quello psicologico. Quando si alterano dei mediatori metabolici, come gli ormoni che abbiamo in circolazione, può salire la pressione arteriosa e si possono avere disturbi come ansia, depressione, problemi gastrointestinali e addirittura disturbi legati all’infertilità. Inoltre è corresponsabile di alcuni comportamenti poco salutari come l’abuso di alcolici, fumo di sigarette ed eccessi nell’alimentazione.

Lo stress può peggiorare la qualità della vita degli ammalati di tumore. Questi come possono fare, quindi, a gestire tensioni, stanchezza e nervosismo?

Queste persone hanno problemi che impattano sul piano fisico, psicologico e sociale e ciò si ripercuote anche su chi li assiste. Adottare contromisure per evitare situazioni di stress diventa determinante per il percorso del malato e delle persone care. Si possono intraprendere terapie cognitivo-comportamentali e affidarsi alle tecniche di rilassamento (come training autogeno e meditazione). Nei casi più lievi, lo stress può essere gestito praticando yoga, tai chi o attività ricreative come il canto, che riducono i livelli di ormoni di stress nell’organismo. Se la situazione diventa particolarmente grave, invece, può intervenire direttamente il medico, prescrivendo per periodi brevi e controllati dei farmaci ansiolitici.

Chiara Caretoni

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