Salute

Le regole per prevenire il contagio di Covid nei luoghi chiusi

Il Centro Nazionale di Ricerche spiega come abbassare il rischio di trasmissione nelle stanze chiuse ad alto rischio

Le due regole auree per cercare di prevenire il contagio Di Covid nei luoghi chiusi sono:

  1. mantenere il giusto grado di umidità,
  2. tenere un adeguato ricambio d’aria.

Lo evidenzia uno studio che ha visto la partecipazione di un team internazionale a cui hanno partecipato anche esperti del CNR, il Centro Nazionale di Ricerca. I risultati della ricerca, che si concentrava soprattutto su ambienti ad alto rischio come ambulatori medici e ospedali, sono stati pubblicati sulla rivista scientifica International Journal of Environmental Research and Public Health.

Gruppo San Donato

Prevenire il contagio di Covid nei luoghi chiusi: già altri studi avevano sottolineato l’importanza della ventilazione

Già diversi studi si erano concentrati sull’utilità della ventilazione per abbassare di molto il rischio di contagio. È ormai noto che in un luogo chiuso ci si possa contagiare anche dall’aerosol emesso da una persona infetta. Alcuni esperti propongono l’esempio del gas. Se noi apriamo un rubinetto del gas in una stanza chiusa dopo un po’ l’aria ne sarà satura. Se apriamo la finestra o usiamo una ventilazione adeguata il gas si disperde. Lo stesso avviene con il coronavirus.

Prevenire il contagio di Covid nei luoghi chiusi: utili anche umidificatori e purificatori d’aria

Francesca Costabile, ricercatrice dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Isac), spiega la ricerca. Il rischio di trasmissione aumenta in modo considerevole in ambienti chiusi privi di radiazione solare con condizioni secche e fredde. Questo è uno dei motivi per cui i virus influenzali diminuiscono la loro capacità infettiva nella stagione calda. Di conseguenza la raccomandazione è quella di mantenere un’adeguata umidificazione dell’aria all’interno degli spazi chiusi, compresa tra il 40 e il 50 per cento. Per fare questo si può utilizzare degli umidificatori, come quelli che usiamo nelle stanze dei bambini per non far respirare loro aria troppo secca. Inoltre i ricercatori spiegano che è utile utilizzare i purificatori d’aria oltre ad avere una buona ventilazione.

Fondamentale il contributo degli gruppi di lavoro tematici per combattere Covid

In questo modo, seguendo le linee guida messe a punto da questi esperti internazionali, si può ridurre il rischio di trasmissione per via aerea, soprattutto in luoghi che si sono mostrati ad alto potenziale di contagio come le case di cura e gli ospedali. Sono purtroppo poche i Paesi che si stanno dotando di strategie contro il rischio potenziale della trasmissione attraverso le goccioline del SARS-CoV-2 che rimangono sospese nell’aria.

“Riteniamo che sia proprio questo uno dei compiti più importanti per la ricerca, in questo particolare momento”, conclude Costabile. “Il nostro studio rappresenta uno dei risultati della linea di ricerca delineata all’interno del Cnr-Isac con la creazione di working groups tematici dedicati al Covid-19 nel periodo del lockdown”.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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