Salute

Forme croniche di mal di testa

Gli esperti dell'Associazione neurologica italiana lanciano l'allarme: in forte aumento la cronicizzazione dell'emicrania legata a un uso eccessivo di farmaci

Tutte le forme di cefalea primaria (emicrania, cefalea di tipo tensivo, cefalea a grappolo) possono trasformarsi in una delle forme croniche di mal di testa. Ne soffre dal 3 al 5% dellla popolazione adulta: il dolore è presente almeno 15 giorni almeno per tre mesi.

I fattori scatenanti

Nella cronicizzazione di un mal di testa possono essere implicati diversi fattori tra i quali ipertensione arteriosa, allergie, asma, artrite, diabete, obesità, ipotiroidismo, disturbi del sonno. Ma il più importante fattore è rappresentato dall’uso molto frequente di farmaci per il mal di testa.

Gruppo San Donato

Perché i farmaci causano forme croniche di mal di testa?

Si parla di emicrania da uso eccessivo di farmaci o Medication overuse headache (in sigla, Moh) e colpisce oltre un milione di italiani. Infatti l’uso sempre più frequente di analgesici (soprattutto di quei prodotti in cui sono associati vari analgesici e anche caffeina, ergotamina o barbiturici) conduce ad assuefazione con rischio di progressivo aumento di frequenza del dolore e cronicizzazione della cefalea. Il consumo regolare eccessivo di analgesici, soprattutto in un soggetto con lunga storia di cefalea (10-30 anni) o che non è stato adeguatamente curato, ha come conseguenza la comparsa di una nuova cefalea, che rappresenta la trasformazione nel tempo di una forma di emicrania o di cefalea di tipo tensivo che assume appunto un andamento cronico.

Perché è importante diagnosticarla

Riconoscere una cefalea da uso eccessivo di farmaci è molto importante perché il processo di cronicizzazione comporta gravi conseguenze, con la disabilità che ne può derivare, lo sviluppo di possibili effetti collaterali da analgesici usati in modo incontrollato (per esempio, gastrite, insonnia, disturbi circolatori, danni al fegato o ai reni), ma anche per la difficoltà alla gestione terapeutica, visto che tutti i trattamenti diventano meno efficaci. Tant’è che in alcuni casi bisogna ricorrere all’intervento chirurgico come nella cefalea a grappolo cronica farmaco-resistente.

L’ipertensione endocranica

Nel 10-14% delle cefalee cronicizzate e farmacoresistenti, esiste uno stato di aumentata pressione intracranica senza che siano rilevabili altri sintomi o segni. Questa condizione si chiama Idiopatic intracranial hypertension without papilledema (in sigla Iihwop), cioè ipertensione endocranica idiopatica senza papilledema. In sostanza, un’ipertensione intracranica che non si vede guardando il fondo dell’occhio. Dà luogo a incoercibili mal di testa.

I fattori di rischio

Molti fattori di rischio sono gli stessi dell’emicrania cronicizzata: sovrappeso, sesso femminile e disturbi del sonno. Ma alla base dell’emicrania da Iihwop c’è un circolo vizioso che si crea fra aumento della pressione del liquido cefalorachidiano e delle vene cerebrali.

Come si cura?

In molti casi è sufficiente una sola puntura lombare con sottrazione di 20 millilitri di liquor per rompere il maleficio: il gradiente pressorio si normalizza e la cefalea scompare per periodi variabili da mesi ad anni. Per la diagnosi è necessario fare una venografia in risonanza magnetica.

Leggi anche…

None found

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio