Salute

Fegato grasso per il 40% degli italiani. Alcol, troppi zuccheri e grassi, sono i responsabili.

"Non ci sono farmaci in grado di contrastare la steatosi epatica, ma uno stile di vita adeguato può notevolmente migliorare la funzionalità epatica" afferma l'esperto di OK, l'epatologo Stefano Bellentani

Se ne sente parlare sempre più spesso, ma che cosa significa avere il fegato grasso? Quali sono le cause che scatenano questo tipo di patologia? Ne abbiamo parlato con Stefano Bellentani (www.stefanobellentani.com), del Dipartimento di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva dell’Azienda USL di Modena, attualmente Consultant Gastroenterologist presso il Dipartimento di Gastroenterologia, The Shrewsbury e Telford Hospitals NHS Trust, Regno Unito. È membro del comitato scientifico della Fondazione Italiana Fegato, Presidente del comitato scientifico dell'Associazione Amici del Fegato ONLUS, da lui fondata, e membro del consiglio direttivo della SIGE, Società italiana di gastroenterologia (puoi chiedergli un consulto).

Che cos'è il fegato grasso?

Gruppo San Donato

Il fegato grasso, o steatosi epatica, è l’accumulo di grasso nelle cellule del fegato. Il metabolismo del fegato appare alterato non riuscendo più a metabolizzare bene gli zuccheri o appunto i grassi. La Steatosi può essere non alcolica o alcolica, in questo secondo caso le cause scatenanti della patologie sono imputabili a un forte consumo di bevande alcoliche. Le due tipologie di steatosi, alcolica e non alcolica, sono in forte aumento a livello mondiale e soltanto in Italia ne soffre il 40 per cento della popolazione. Si prevede una crescita esponenziale in parallelo con l’aumento dei disturbi metabolici, quali il diabete e l’obesità.

Quali sono i sintomi e come si diagnostica?

L’unico sintomo evidente è un po’ di stanchezza. Per provare che esiste una patologia occorre un’ecografia dell’addome che in caso di steatosi evidenzierà il fegato ingrossato e “brillante” con le caratteristiche tipiche di questo quadro clinico. Anche un esame del sangue molto semplice, come il dosaggio delle transaminasi o delle GammaGT, è consigliato per controllare se c’è o no un danno epatico.

Purtroppo non ci sono farmaci in grado di contrastare questo tipo di patologia, ma uno stile di vita adeguato e l’osservanza di alcune regole possono notevolmente migliorare la funzionalità epatica e riportare i valori a un livello ottimale.

Quali sono le cause che scatenano una steatosi non alcolica?

Come abbiamo visto la steatosi alcolica è causata da un abuso di alcool, la patologia non alcolica invece è da imputarsi principalmente a uno stile di vita errato. L’assenza di attività fisica, soprattutto lo scarso movimento aerobico, non permette di bruciare i grassi che, anzi, si accumulano a livello epatico. Un’alimentazione troppo ricca di grassi è responsabile di un eccesso, nocivo, di calorie. A questo proposito il consumo smisurato di grassi o zuccheri additivi, come quelli che si trovano ad esempio nel classico cibo da fast food, è da considerarsi tra le principali cause di fegato grasso. Anche il fruttosio artificiale, utilizzato nelle bibite, nelle salse e nel pane dei fast food per dare più sapore a cibi e bevande, è direttamente responsabile di un metabolismo alterato del fegato. Un recente studio ha infatti dimostrato che dopo solo due settimane di alimentazione esclusivamente nei fast food, si ha un aumento di peso di sei chili a cui corrisponde un aumento del 220 per cento di grassi nel sangue e di enzimi nel fegato.

È soltanto uno stile di vita sbagliato che può danneggiare il fegato?

Il fegato grasso può avere delle cause secondarie che sono imputabili ad esempio all’utilizzo di certi farmaci come gli antiestrogeni nella cura del tumore al seno nelle donne, in caso di diabete o di sovrappeso. Va comunque sottolineato che a tutti questi fattori, oltre a un abuso di grassi, va associata una predisposizione genetica che concorre alla formazione della patologia vera e propria.

Come evolve la patologia?

La steatosi epatica non alcolica colpisce in modo leggermente superiore gli uomini, anche se è bene ricordare che questo disturbo è presente, e in crescita, anche tra i bambini. Da studi recenti svolti negli Stati Uniti è emerso che un bambino obeso, con fegato grasso, ha un abbassamento delle aspettative di vita di 15/20 anni ed ha alte probabilità di sviluppare attorno ai 30 anni una cirrosi epatica.

Chi soffre di fegato grasso ha tre destini: il primo è di non avere nessun tipo di complicanza nel corso degli anni; nel secondo caso invece può sviluppare in futuro, dopo i 50 anni di vita, malattie cardiovascolari; nel terzo caso la steatosi epatica può evolvere in cirrosi epatica o tumore del fegato.

Si può guarire dal fegato grasso? 

Sì. Soltanto il 10-15 per cento della popolazione colpita evolve verso una forma cronica. Uno stile di vita corretto, che contempli un’alimentazione equilibrata e povera di grassi e un’attività fisica regolare, è il miglior alleato di un fegato sano e funzionante.

Eliana Canova

 

 

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