Salute

Attenti al cerotto nasale

Amato dagli atleti per respirare meglio, va usato solo ogni tanto, altrimenti si rischiano problemi respiratori. Guarisce chi russa? No

Nati per risolvere i problemi di ostruzione del naso causati dal raffreddore, i cerotti nasali hanno subito un’ascesa sorprendente. Sono un must per gli atleti, perché capaci di aumentare il flusso d’aria durante le prove sportive, e vengono consigliati a chi russa o a chi è raffreddato.

Bisogna usarli solo di tanto in tanto: i rischi
• Il cerotto nasale, grazie a due barrette semirigide, blocca le cartilagini del naso, mantenendo dilatate le narici. Quindi, è vero che facilita i flussi dell’aria, però modifica anche la velocità dell’aria inspirata, che l’apparato nasale non ha più il tempo di depurare, riscaldare e umidificare prima che arrivi nei polmoni. La conseguenza? Possibili squilibri respiratori.

Gruppo San Donato

Non guariscono chi russa
•«Il russamento è dovuto a un rilassamento dei muscoli della parete faringea», dice Luciano Ghezzi, docente alla scuola di specializzazione in clinica otorinolaringoiatrica dell’Università di Pavia. «Mentre il cerotto migliora l’accessibilità del primissimo tratto delle vie aeree e non può in alcun modo correggere uno stato patologico che interessa altre strutture. Anzi, a lungo andare, l’uso può fare insorgere problemi respiratori difficilmente trattabili».

A chi fa bene
• Per migliorare i sintomi da naso chiuso causati da un raffreddore o da una stenosi di lieve entità delle vie aeree, il cerotto nasale può essere di aiuto.
• La sensazione di respirare con più facilità può essere positiva per un atleta sotto sforzo. Ma il cerotto non migliora le prestazioni sportive e non va usato a lungo.

A chi fa male
• Il cerotto non è indicato per chi soffre di polipi nasali, deviazione del setto, ipertrofia adenoidea e tonsillare, rinite allergica, irritazione della mucosa oronasale e per chi ha problemi di respirazione per obesità. Ovvero per tutte quelle patologie che portano inevitabilmente al russamento, prima lieve e poi grave, la cui unica soluzione è la chirurgia microinvasiva.
Alessandra Gaeta – OK La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 11 giugno 2010

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