
Guardarsi allo specchio può essere un gesto automatico per molti, ma per chi soffre di disturbi alimentari come anoressia o bulimia, può diventare un momento di forte disagio, ansia o addirittura dolore. E se proprio lo specchio, da nemico, diventasse uno strumento terapeutico? È questa la direzione indicata da un nuovo studio pubblicato sulla rivista Cell, che propone la mirror therapy, o terapia dello specchio, come possibile alleata nella cura di queste patologie complesse.
In questo articolo
Cos’è la terapia dello specchio?
Nata inizialmente in ambito neurologico per il trattamento di ictus o dolore da arto fantasma, la mirror therapy si basa su un principio semplice ma potente: il cervello può essere “ingannato” dalle immagini riflesse. In ambito psicologico, questa tecnica è oggi al centro di nuove sperimentazioni cliniche per i disturbi della percezione corporea, tipici nei disturbi alimentari.
Distorsione dell’immagine corporea: il cuore del problema
Le persone affette da anoressia nervosa, ad esempio, tendono a percepire il proprio corpo come più grande o “sbagliato” rispetto alla realtà. Questa distorsione dell’immagine corporea è una componente chiave del disturbo e spesso è resistente alla sola terapia verbale. La terapia dello specchio propone un approccio diverso: usare la visione del corpo riflesso per modificare la percezione errata.
Cosa dice la scienza
Nel nuovo studio, i ricercatori hanno dimostrato che guardarsi allo specchio in un contesto controllato e terapeutico può aiutare i pazienti a ricalibrare la propria immagine corporea. Durante la terapia, il paziente osserva il proprio corpo riflesso e viene guidato a descrivere ciò che vede, imparando gradualmente a distinguere tra percezione alterata e realtà oggettiva.
I risultati preliminari sono promettenti: chi ha seguito un percorso di mirror therapy ha mostrato una riduzione dell’ansia corporea, un miglioramento della relazione con il proprio corpo e, in alcuni casi, una maggiore apertura verso il cibo e la cura di sé.
Un nuovo strumento nella terapia multidisciplinare
La terapia dello specchio non sostituisce gli interventi psicologici o nutrizionali, ma può rappresentare un potente complemento nelle fasi critiche del trattamento. È particolarmente utile nei pazienti adolescenti o giovani adulti, per i quali la dimensione visiva ed emotiva del corpo ha un impatto forte sull’identità.
Guardarsi per guarire
“Per alcuni pazienti, lo specchio è uno specchio deformante”, affermano gli autori dello studio. “Ma con l’aiuto di terapeuti esperti, può diventare una finestra per vedere se stessi in modo nuovo e più compassionevole”.
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