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La rabbia è un’emozione che può essere controllata?

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La rubrica OK Salute e Benessere, condotta dalla giornalista Chiara Caretoni, va in onda tutti i giorni alle ore 11 sul Circuito Nazionale Radiofonico (CNR) e su Radio LatteMiele. Per entrare in contatto con la redazione radiofonica scrivi a: radio@ok-salute.it.

Oggi parliamo della rabbia, un’emozione primordiale e innata che in alcuni casi si traduce in reazioni violente, anche solo verbali, e in altri viene soffocata dalla capacità dell’individuo di controllarsi. Ma cosa rende alcuni individui più insofferenti, rabbiosi, rispetto ad altri? Ci risponde Monica Massa, psicoterapeuta cognitiva, comportamentale a Milano.

Gruppo San Donato

La rabbia: da dove arriva?

Dipende per buona parte dalla propria storia di vita: c’è sempre un modello familiare dove questa rabbia viene appresa e quindi bisognerebbe andare a cogliere quali sono stati i modelli e che cosa si è vissuto per riuscire a dare questa risposta.

Per gestirla bisogna affidarsi agli esperti

Tanti specialisti lavorano con l’idea di insegnare alle persone ad ascoltare la propria rabbia: cosa mi sta accadendo dentro, perché mi sto arrabbiando, cosa mi fa arrabbiare dell’altro in questo momento. Prima della reazione stessa, iniziare a creare quel brevissimo respiro che permette di distaccarsi da quella situazione e di leggere dentro se stessi senza reagire con reattività della rabbia stessa che a seconda del livello in cui è porta delle reazioni diverse. Laddove ci fosse una difficoltà anche del singolo che non vede come poter riuscire a fare diversamente, ci sono oggi tantissime possibilità: da percorsi brevi a percorsi più strutturati, alla stessa meditazione che è uno strumento che tutti possono utilizzare in qualsiasi momento senza dover fare percorsi. Si respira e si prende consapevolezza del respiro, questo già sposta in maniera quasi automatica una distanza tra l’emozione e la reazione all’emozione.

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