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Visite senologiche gratuite per tutto il mese di ottobre

Torna la campagna Lilt for Women - Nastro Rosa per la prevenzione del tumore al seno. Quest'anno volto dell'iniziativa è la giornalista Francesca Fagnani

Ottobre si tinge di rosa per ricordare l’importanza delle visite senologiche come strumento di prevenzione per il tumore al seno. Anche quest’anno la Lilt, Lega Italiana per la Lotta contro i Tumori, promuove la campagna Lilt for Women – Nastro Rosa, per informare e sensibilizzare donne e ragazze sulla diagnosi precoce del cancro alla mammella, che colpendo ogni anno circa 60mila donne solo in Italia è considerato il big killer delle patologie tumorali. Con il claim “La prevenzione è sempre la risposta giusta” il volto dell’iniziativa 2023 è la giornalista Francesca Fagnani.

Loncadina della campagna Lilt for Women con la giornalista Francesca Fagnani

La Lilt, grazie alla capillarità delle sue associazioni, risponde all’emergenza offrendo una serie di strumenti e iniziative volte a responsabilizzare la popolazione femminile su questa patologia. Anche perché in fatto di prevenzione, gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità non sono positivi: una donna su dieci in Italia non ha mai fatto un esame mammografico e quasi il 20% riferisce di averlo eseguito da oltre due anni.

Gruppo San Donato

Come prenotare le visite senologiche gratuite

Durante tutto il mese di ottobre negli ambulatori aderenti all’iniziativa (le associazioni provinciali della Lilt sono distribuite su tutto il territorio nazionale), sarà possibile prenotare visite senologiche gratuite, contattando il numero verde 800-998877 (dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 15).

Verrà inoltre distribuito materiale informativo e illustrativo con l’intento da un lato di ridurre i fattori di rischio e dall’altro di fornire la conoscenza adeguata a tutte le donne per effettuare in autonomia una corretta autopalpazione con l’autoesame mensile per conoscere meglio il proprio seno, accompagnato poi da controlli diagnostico-strumentale di fondamentale importanza, come ecografia e mammografia.

Questi interventi e strumenti sono indispensabili per riconoscere il carcinoma della mammella nella sua fase iniziale. Considerando che la probabilità di guarigione per tumori che misurano meno di un centimetro è di oltre il 90%.

Cosa prevede lo screening del tumore al seno

Dato che il cancro alla mammella colpisce una donna su otto, è la neoplasia più frequente nel sesso femminile. Ma è anche la tipologia più individuabile, grazie alla mammografia, e quindi guaribile.
Come spiega la Lilt, si prevede che la mammografia venga eseguita ogni due anni, a partire dai 50 anni (sino a 69), e consiste in una radiografia alle mammelle. L’esame dura pochi minuti, può essere fastidioso, ma presenta il vantaggio di diagnosticare il tumore quando è ancora di piccole dimensioni.

Oltre alla mammografia, eventualmente associata ad un’ecografia, è importante che ogni donna, a partire dai 25 anni, effettui almeno una volta l’anno l‘autopalpazione del seno in questo modo:

  • porsi in piedi davanti allo specchio;
  • osservare ogni singolo seno allo specchio, tenendo le braccia abbassate;
  • controllare se ci sono eventuali cambiamenti di grandezza e di forma o alterazioni della cute e del capezzolo;
  • alzare le braccia e portarle dietro la testa, osservando se ci sono retrazioni della cute o del capezzolo;
  • sdraiarsi, meglio se su un piano rigido, portando il braccio sotto la testa dalla parte del seno da esaminare. Scorrere dolcemente le dita ben tese e la mano piatta sul seno con piccoli movimenti dall’esterno verso l’interno;
  • eseguire gli stessi movimenti per l’altro seno.

Sintomi del tumore al seno

  • Nodulo palpabile o visibile: è il segno iniziale più frequente (80%). Si presenta duro rispetto alla normale consistenza della mammella e quasi sempre non dolente;
  • cambiamenti della pelle del seno, con caratteristiche che ricordano la buccia d’arancia;
  • indurimento della mammella;
  • retrazione del capezzolo o alterazioni della sua forma (in fuori o in dentro);
  • sanguinamento o perdite da un capezzolo (se la perdita è bilaterale il più delle volte la causa è ormonale);
  • ingrossamento dei linfonodi ascellari (potrebbe essere un campanello d’allarme).

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