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Tumori: dalla fisica delle particelle un nuovo test diagnostico

Un gruppo di ricercatori dell'Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) ha messo a punto uno strumento informatico che, adattando tecniche di analisi dei dati utilizzate per interpretare le collisioni di particelle dentro gli acceleratori, è in grado di aiutare i radiologi a individuare noduli sospetti a carico del parenchima polmonare.

Un gruppo di ricercatori dell’Infn (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) ha messo a punto uno strumento informatico che, adattando tecniche di analisi dei dati utilizzate per interpretare le collisioni di particelle dentro gli acceleratori, è in grado di aiutare i radiologi a individuare noduli sospetti a carico del parenchima polmonare.

Questo strumento, applicato alle immagini digitali dei pazienti (TC, Tomografia Computerizzata), potrebbe essere utilizzato come supporto per lo screening dei tumori polmonari, ancora oggi una delle più letali forme di neoplasia. Lo strumento, chiamato M5L, è un software basato su questa premessa: la ricerca dei noduli polmonari nelle TC del torace è un compito complesso che necessita di lunghi tempi di analisi. Si tratta in genere di esaminare centinaia di fette del corpo acquisite dalla TC, in cui sono presenti strutture complesse (vasi e bronchi) che rendono difficoltosa l’individuazione dei noduli. Serve quindi un software in grado di identificare le strutture presenti nel volume polmonare, distinguendo in particolare i noduli da vasi e bronchi e segnalandoli al medico.

Gruppo San Donato

I software di grande precisione creati per distinguere i pochi dati interessanti in mezzo ai milioni di eventi che si generano ogni frazione di secondo in un acceleratore di particelle sono parsi, ad un gruppo di ricercatori dell’Infn delle sezioni di Bari, Genova, Lecce, Napoli, Pisa e Torino, un buon punto di partenza per arrivare a leggere le lesioni polmonari. Non a caso la scuola italiana Infn di esperti nelle macchine per l’accelerazione e la rivelazione di particelle è considerata al top nel mondo. E cosi’ e’ stato realizzato l’algoritmo giusto. Nella collaborazione chiamata MAGIC-5 che riunisce fisici e medici, si è riusciti a mettere a punto un prototipo che ha una concordanza dell’80% con le osservazioni dei radiologi con sole 4 indicazioni false (ovvero strutture scambiate per noduli) per ogni esame, costituito da centinaia di fette bidimensionali. Un risultato che rende il sistema affidabile, e percio’ applicabile per accelerare e rendere piu’ preciso il lavoro dei radiologi.

Fonte Agi

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