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Test sierologici per Covid: le scelte delle Regioni

Il Ministero della Salute non li ritiene importanti per la diagnosi e le Regioni partono in ordine sparso. Ecco cosa c'è da sapere

Molti governatori di Regione, ma anche datori di lavoro trovano i test sierologici per Covid essenziali in questa fase di riapertura del Paese. Il Ministero della Salute però li giudica poco importanti, perché non servirebbero per la diagnosi. Con una circolare datata 9 maggio si torna a sottolineare che l’unico strumento di diagnostica resta quello dei tamponi nasofaringei. I test sierologici infatti si limitano a identificare se la persona sottoposta all’esame abbia sviluppato o meno gli anticorpi utili a sconfiggere la malattia. Questo, si legge sempre nella circolare, non esclude “la possibilità di un’infezione in atto in fase precoce o asintomatica e il relativo rischio di contagiosità”. Per il ministero guidato da Roberto Speranza i test sierologici servono a “stimare la diffusione dell’infezione in una comunità e a definire il tasso di letalità dell’infezione”.

Test sierologici per Covid: partita l’indagine statistica dell’Istat

L’Istat intanto ha fatto partire un’indagine a campione su 150.000 persone che verranno scelte sul territorio nazionale con criteri statistici per cercare di dare risposta alla domanda delle domande: quante persone in Italia hanno già sviluppato gli anticorpi specifici per il coronavirus. Nel caso dell’indagine Istat il campione sarà rappresentativo di ogni Regione, sesso, attività lavorativa e fascia d’età.

Gruppo San Donato

I primi dati relativi a un’altra indagine svolta in alcuni ospedali della Lombardia sugli operatori sanitari fissano la percentuale intorno al 15 per cento.

Test sierologici per Covid: ce ne sono 120 tipi diversi 

Sul mercato italiano sono disponibili circa 10.000.000 di kit per i test sierologici. Al momento ne esistono 120 tipi diversi, alcuni con marchio CE, altri in attesa di certificazione. Sono tutti a pagamento, tranne che per le categorie sanitarie, ma non c’è certezza sulla loro attendibilità. I più sicuri, com’è normale che sia, sono quelli svolti all’interno degli ospedali. Accanto a questo tipo di analisi dove si fa un vero e proprio prelievo di sangue, ce ne sono molte altre che sono eseguite usando una gocciolina di sangue prelevata dal polpastrello del dito. I problemi di quest’ultimo tipo di test è che ci sono molti falsi positivi e che non si viene sottoposti al tampone per capire se si è positivi al coronavirus.

Test sierologici per Covid: le scelte delle Regioni

La Lombardia 

La Lombardia, che è la regione largamente più colpita dall’epidemia, ha emesso una delibera per l’esecuzione dei test sierologici per Covid privati. In sostanza, gli esami per individuare gli anticorpi IgM (infezione recente) e IgG (infezione passata) saranno liberalizzati per i datori di lavoro, le diverse categorie professionali, oppure all’interno di altri progetti comunitari, ma con paletti molto rigidi a tutela dell’attività del pubblico. Chi li vorrà eseguire potrà fare riferimento ai laboratori privati accreditati che però, contemporaneamente, dovranno impegnarsi a garantire anche l’esecuzione del tampone in caso di risultato positivo. Qui c’è il primo problema: chiunque risulti positivo al test sierologico dovrà essere sottoposto anche al tampone. Com’è noto il loro numero è scarso, vista la costante mancanza di reagenti. In pratica i laboratori privati potranno pure decidere di fare i test sierologici, ma se li fanno dovranno dotarsi anche dei tamponi oro faringei autonomamente. Il costo sarà di 62,83 euro.

Test sierologici per Covid: le scelte del Veneto

Il Veneto ha deciso di impegnarsi massivamente sugli screening pubblici per alcune categorie di lavoratori. Oltre agli operatori sanitari, anche i lavoratori dei servizi essenziali insieme a qualche progetto pilota per lavoratori delle attività produttive. Se un cittadino privato vuole fare il test a pagamento nei laboratori privati può farlo, ma se positivo dovrà fare richiesta del tampone al proprio medico curante. In attesa del tampone dovrà rimanere in isolamento.

Il Piemonte

Il Piemonte ha aperto alla possibilità di fare test sierologici per i privati a pagamento, indicando l’elenco dei laboratori di analisi privati autorizzati ad eseguirlo. Il test ha un costo che dovrebbe essere intorno ai 50 euro. Se il risultato è positivo sarà avvertito il medico di base.

La Liguria

La Liguria ha fatto partire gli screening pubblici già all’inizio del mese di aprile per gli operatori sanitari e le carceri. In partenza anche i kit per le piccole imprese.

Test sierologici per Covid: le scelte dell’Emilia Romagna 

L’Emilia-Romagna ha scelto la strada degli screening pubblici per gli operatori sanitari, i volontari del 118 e per le forze dell’ordine e volontari del 118. Se un datore di lavoro vuole far sottoporre i propri dipendenti e collaboratori devono comunicare alla Direzione generale Welfare l’avvio del programma di screening “avendo cura di indicare i laboratori autorizzati cui intendono rivolgersi”. I cittadini devono prima farsi autorizzare dal medico di famiglia che “valuterà l’appropriatezza” del test. In caso di positività il laboratorio presso il quale si è svolto il test dovrà informare il dipartimento di Sanità pubblica per richiedere il tampone. Se il laboratorio dispone anche del tampone deve informare lo stesso dipartimento dell’esito. Al fine di evitare eventuali comportamenti speculativi, il costo di riferimento sia per il test rapido sia per l’esame del sangue è di 25 euro.

La Toscana

La Toscana ha fatto scelte simili a queste. La differenza sta nel fatto che il cittadino positivo deve chiamare il numero verde unico regionale 800-556060 che lo indirizzerà alla sede più vicina dove effettuare il tampone nasofaringeo con la garanzia dell’esito del test molecolare entro 24 ore.

Il Lazio 

Il Lazio ha dato il via libera a uno screening pubblico su 300.000 persone scelte tra sanitari, forze dell’ordine e residenze per anziani. Mentre il prezzo indicativo dei kit per chi vuole fare l’esame privatamente è di 45 euro.

La Campania 

La Campania farà partire la settimana prossima lo screening sierologico, partendo da Ariano Irpino. Si tratta del comune della provincia di Avellino che era stato già tra le zone rosse della regione e dove negli ultimi giorni si sono registrati dei nuovi contagiati. Saranno sottoposti all’esame tutti gli oltre ventimila cittadini. I privati cittadini possono recarsi nei laboratori accreditati per essere sottoposti agli esami al costo di 25 euro.

La Sardegna 

La Sardegna ha invece annunciato la volontà di sottoporre al test i turisti che arriveranno da fuori regione.

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