Tecnologia

7 termini che raccontano il rapporto con il mondo digitale

Da "doomscrolling" ad "alone togheter", le parole per comprendere le dinamiche legate a un uso eccessivo della tecnologia

La nascita di internet ha portato a una vera e propria rivoluzione, simbolo di progresso, libertà e conoscenza condivisa, capace di aprire le porte a un universo infinito di informazioni e relazioni. Negli ultimi tempi, però, è cresciuta anche la consapevolezza dei lati più critici della digitalizzazione e il linguaggio stesso si è arricchito di nuovi termini per raccontare il nostro rapporto con il mondo digitale.

Il ruolo del linguaggio nell’era digitale

In occasione dell’International Internet Day che si è celebrato il 29 ottobre, data del primo messaggio scambiato tra due computer nel 1969, gli esperti linguistici di Babbel, l’app che promuove la comprensione reciproca attraverso le lingue, hanno analizzato una serie di espressioni che descrivono alcune dinamiche disfunzionali legate all’abuso della tecnologia e a una presenza online eccessiva.

«Nell’era digitale, l’esigenza di comprendere le nuove forme di interazione e i loro esiti disfunzionali ha dato vita a un vasto vocabolario di neologismi. La lingua, specchio dei mutamenti sociali e tecnologici, si adatta infatti per descrivere una varietà sempre più complessa di comportamenti e interazioni umane. Il ricorso a nuove parole, soprattutto di origine inglese, risponde al bisogno di dare un nome ai fenomeni emergenti, per renderli tangibili e quindi gestibili. Spesso questi termini nascono dalla fusione tra il vocabolario della psicologia e quello digitale: un processo tipico del lessico, che attinge a campi diversi per nominare esperienze nuove», dichiara Gianluca Pedrotti, Principal Learning Content Creator di Babbel.

7 termini per descrivere il nostro rapporto con il mondo digitale

La rivoluzione digitale ha modificato profondamente il nostro modo di vivere. Da un lato, ha ampliato le nostre possibilità, rendendo il mondo più connesso e accessibile. Dall’altro, però, l’utilizzo eccessivo delle piattaforme online ha generato ansie e preoccupazioni. È soprattutto l’uso che facciamo della tecnologia a fare la differenza e determinarne l’impatto, positivo o negativo, sulla vita quotidiana. Ecco, quindi, alcuni termini che possono aiutarci a comprendere meglio dinamiche e fenomeni legati al nostro rapporto con il mondo digitale.

Doomscrolling

Per doomscrolling si intende l’atto compulsivo e incessante di scorrere, dal verbo inglese “scrolling”, e consumare notizie e contenuti di natura negativa o allarmante, come suggerisce il sostantivo “doom”, ovvero “sventura”. Quando si cade in un circolo vizioso di ricerca attiva di notizie negative, si rischia di sperimentare ansia, stress e un profondo senso di impotenza.

Like loop

Il bisogno spasmodico di alcuni utenti di ottenere un “mi piace” sulle piattaforme digitali può derivare sia dalla ricerca di approvazione sociale, sia dalla gratificazione che ne consegue. Questo circolo vizioso viene sostenuto da un aumento di dopamina in risposta ad attività che generano piacere nel cervello, rinforzando il desiderio di ripetere l’azione.

Filter fatigue: la “stanchezza da filtro” nel nostro rapporto con il mondo digitale

Filter fatigue è la denominazione che viene attribuita a quel senso di sfinimento dato dalla ricerca costante di curare, filtrare e modificare la propria immagine e presenza sulle piattaforme social. La pressione di dover apparire sempre perfetti e conformi a standard idealizzati può minare la sicurezza personale e la propria autostima.

Content overdose

Quando si parla di “content overdose”, si intende un “bombardamento” metaforico di informazioni, talmente intenso da superare la capacità di assimilarle ed elaborarle in modo efficace. In quest’epoca di iperconnessione, il sovradosaggio di dati e notizie in rete rende difficoltoso distinguere cosa sia realmente importante.

Posting ennui

L’espressione posting ennui combina il concetto della profonda noia e insoddisfazione (“ennui”, un prestito linguistico dal francese) con l’atto di pubblicare contenuti online (“posting”). Se nella letteratura francese l’“ennui” rappresenta il disincanto verso la vita, nel contesto digitale descrive la completa perdita di interesse nell’interagire con gli altri e nel pubblicare contenuti.

Relazioni parasociali: i rapporti unilaterali nel mondo digitale

L’espressione relazione parasociale fa riferimento al legame unilaterale che, ad esempio, alcuni spettatori o fan stabiliscono con celebrità, personaggi pubblici o di fantasia. La nascita dei social media ha facilitato la creazione di questi legami, alimentati da una parvenza di vicinanza alla persona che viene adorata. Queste relazioni non sono sempre dannose, ma possono diventare un problema se eccessive o sostitutive di quelle reali.

Alone together

Alone together”, traducibile letteralmente con l’ossimoro “da soli-insieme”, descrive il concetto che la connettività perenne offerta dai dispositivi tecnologici sia un’arma a doppio taglio. Il paradosso del mondo digitale è che le persone, pur interagendo costantemente tra loro online, possono sentirsi più sole e isolate che mai.

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Aurora Pianigiani

Collabora con OK Salute e Benessere e si occupa di comunicazione in ambito medico-scientifico e ambientale. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze, si è formata nel settore dei media digitali e del giornalismo. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e contestualmente ha scritto articoli per testate giornalistiche che svolgono attività di fact-checking.
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