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Piero Chiambretti: «Io come il colesterolo “cattivo”: #bassoemeglio!»

Il conduttore aderisce alla campagna #bassoemeglio di Novartis per sensibilizzare sull'importanza di ridurre i valori di colesterolo LDL per tutelare la salute del cuore

#bassoemeglio. È questo lo slogan scelto da Novartis per sensibilizzare la popolazione sull’importanza di ridurre i livelli di colesterolo LDL soprattutto per salvaguardare la salute del cuore. Lo ribadisce, in occasione della Giornata Mondiale del Cuore, anche Piero Chiambretti, uno dei personaggi più ironici, graffianti e apprezzati dello spettacolo, che si unisce a questa campagna. Il conduttore, infatti, è il protagonista di alcuni mini-sketch (guardali qui) nei quali, giocando su equivoci e paradossi, cerca di far riflettere sul perché il colesterolo LDL, conosciuto anche come “cattivo” e fattore di rischio per l’insorgenza delle malattie cardiovascolari, debba essere sempre tenuto basso e sotto controllo.

Il colesterolo LDL alto è un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari

Le malattie cardiovascolari, infatti, rappresentano ancora la principale causa di morte in Italia, con circa 240.000 decessi ogni anno. Tra i fattori di rischio c’è, appunto, l’ipercolesterolemia, un disordine metabolico dovuto a un’eccessiva concentrazione di colesterolo nel sangue, oltre che, come fa sapere l’Istituto Superiore di Sanità,  una condizione cronica e progressiva che interessa almeno il 23% delle donne e il 21% degli uomini italiani. Il colesterolo LDL in eccesso può causare la formazione di depositi di grasso nei vasi sanguigni, detti anche placche aterosclerotiche. Questi depositi possono ostruire il flusso sanguigno, fino ad interromperlo nei casi più gravi, privando organi come cuore e cervello dell’adeguato apporto di ossigeno e nutrienti e causando eventi cardiovascolari acuti, come infarto e ictus.

Gruppo San Donato

#bassoemeglio: un concetto valido per la prevenzione primaria e secondaria

Il monitoraggio costante del colesterolo è, dunque, fondamentale, soprattutto quando i suoi livelli sono più elevati rispetto alla quantità necessaria che può essere metabolizzata con successo da parte del nostro organismo. Ma per giocare d’anticipo contro l’eventualità di eventi cardiovascolari bisogna anche iniziare a considerare il colesterolo LDL non più come un indicatore, ma come un vero e proprio fattore di rischio. Tanto che se si considerano le morti causate da malattie cardiache e circolatorie, in 1 caso su 4 queste sono associate proprio all’aumento del colesterolo LDL. #bassoemeglio è, quindi, il concetto universale applicabile, con le dovute differenze, sia in prevenzione primaria che secondaria, che si traduce nel conoscere bene il proprio rischio cardiovascolare e tenere sotto controllo, con lo stile di vita o, se necessario con i farmaci, il proprio colesterolo quanto prima possibile e per il tempo più lungo possibile.

Quali sono i valori del colesterolo corretti?

Ma quali sono i valori corretti del colesterolo? Parlando di colesterolo totale, il valore è “desiderabile” quando non supera i 200 mg/dl; il valore del colesterolo LDL, invece, non dovrebbe superare i 100 mg/dl, mentre quello del colesterolo HDL dovrebbe essere uguale o superiore a 50 mg/dl. Sarà il medico a indicare, sulla base del profilo di rischio individuale del paziente, quando iniziare a monitorare i valori del colesterolo. Per chi non manifesta sintomi o non ha fattori di rischio predisponenti, l’età giusta per cominciare è intorno ai 40 anni, ripetendo le analisi almeno una volta all’anno.

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