News

La farmacia punto di riferimento per le persone con tumore

Per i malati oncologici serve un network di gestione sul territorio, che si deve avvalere della preziosa figura del farmacista

Si intitola OncoCare – networking in oncologia il documento che individua nel farmacista un punto di riferimento per il paziente sul territorio. Edito da Edra in collaborazione con Sandoz e Novartis, raccoglie gli interventi di autorevoli professionisti impegnati sul fronte della gestione della cronicità nei pazienti con tumore.

La farmacia come punto di riferimento per i pazienti con tumore

«Il paziente oncologico si sta cronicizzando sempre di più. Si sta cioè abituando a convivere con la malattia. In questa ottica, il supporto e l’empatia che può trovare in farmacia sono ancora più rilevanti» conferma Vittorio Contarina, Vicepresidente di Federfarma. «Anche per questo motivo va sottolineata l’importanza di percorsi formativi come quello della Farmacia oncologica, che da alcuni anni ha l’obiettivo di creare sul territorio una rete di farmacie certificate nell’assistenza ai pazienti che si stanno misurando con le patologie tumorali».

Gruppo San Donato

Farmacie capillari sul territorio e vicine ai cittadini

«Oggi questi pazienti sono, in Italia, quasi tre milioni e mezzo. In un quadro simile va ridisegnato il rapporto ospedale-territorio. Se poi guardiamo alle farmacie, la capillarità della loro presenza sul territorio le rende ancor più vicine al cittadino. In ogni angolo del Paese c’è una farmacia, mentre in alcuni borghi il medico di medicina generale è presente solo un giorno alla settimana. È evidente, allora, il ruolo del farmacista nell’ambito della riabilitazione, anche psicologica, del paziente oncologico» specifica Giordano Beretta, Presidente della Associazione Italiana di Oncologia Medica Giordano Beretta.

Da parte sua Simona Creazzola, Presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera – SIFO, sottolinea che «la farmaceutica territoriale è una sola e si avvale della sinergia tra farmacisti ospedalieri e di comunità. Allo stesso modo l’assistenza oncologica deve esser un continuum tra ospedale e territorio, tanto più dopo il periodo che abbiamo attraversato, nel quale sembrava che esistessero soltanto i malati di Covid-19».

Leggi anche…

None found

Mostra di più
Pulsante per tornare all'inizio