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La dieta mediterranea? Ora è a «punti»

L'alimentazione ideale del futuro viene dal passato. Si chiama Mediterranea ed è stata coniata osservando quella del Cilento. I primi ricercatori che si sono dedicati a verificare i benefici di un cibo ideale per la salute e la prevenzione di quei mali legati all'usura con gli anni della macchina uomo hanno scoperto nel Cilento il bengodi nutrizionale.

L’alimentazione ideale del futuro viene dal passato. Si chiama Mediterranea ed è stata coniata osservando quella del Cilento. I primi ricercatori che si sono dedicati a verificare i benefici di un cibo ideale per la salute e la prevenzione di quei mali legati all’usura con gli anni della macchina uomo hanno scoperto nel Cilento il bengodi nutrizionale.

Mentre tutti i Paesi del pianeta si affannano a dare la loro ricetta di mediterraneità a tavola, l’Italia sembra inseguire culturalmente più il “cibo spazzatura” di quello domestico divenuto patrimonio dell’umanità. Ed ecco che esiste la Fondazione spagnola per la dieta mediterranea, la ricetta francese, quelle nordafricane e perfino una formulazione stelle e strisce.

Gruppo San Donato

Nel corso dell’XI conferenza europea sulla Nutrizione, sede Madrid, il confronto è stato serrato. Tutti d’accordo però sulle regole base, sintetizzabili in un indice di meditarraneità, tradotto in una sorta di pagella di ciò che abitualmente si mangia. Voto massimo 9, per essere mediterranei doc a tavola. Con un guadagno calcolato di anni di longevità. In teoria una ventina d’anni in più. Statisticamente parlando.

Gabriele Riccardi, diabetologo dell’università Federico II di Napoli, illustra come funziona: «Un voto a tutto quello che si mangia dopo il vaglio scientifico. Insomma il passato valutato modernamente e rilanciato come modello culturale del futuro prossimo. Per la salute dell’uomo e per quella del pianeta. Perché il migliore stile di vita alimentare è anche quello a produzione eco-sostenibile».

Ed ecco la pagella:
pochi grassi animali + 1;
preferire i cereali integrali + 1;
frutta + 1;
verdura e ortaggi + 1;
frutta secca (noci, mandorle, nocciole, semi di zucca) + 1;
olio extravergine d’oliva + 1;
pesce (400 grammi a settimana) + 1;
consumo moderato di alcool (1-2 bicchieri di vino al giorno) + 1;
basso consumo di carne (massimo 250-300 grammi a settimana) + 1.
E siamo a 9.

Chi non mangia cosi è a zero. I test scientifici hanno poi dimostrato che, a parte l’attività fisica, un soggetto a regime alimentare abituale all’americana o da zero punti guadagna 5 anni di longevità in buona salute aumentando il suo indice di mediterraneità a tavola di appena due punti. Sempre che non abbia gia’ danni irreversibili di salute causati dal precedente regime alimentare sbagliato. Tossico per le cellule.

Fonte Corriere.it

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