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Il cane da tartufo per combattere l’epilessia

Arriva da un cane di razza italiana la nuova chiave che potrebbe portare gli scienziati a fare notevoli passi avanti per cure ottimali contro l'epilessia. Si tratta del Lagotto romagnolo, quattrozampe di taglia media e caratterizzato da un folto pelo riccio, molto docile e specializzato nella ricerca di tartufi.

Arriva da un cane di razza italiana la nuova chiave che potrebbe portare gli scienziati a fare notevoli passi avanti per cure ottimali contro l’epilessia. Si tratta del Lagotto romagnolo, quattrozampe di taglia media e caratterizzato da un folto pelo riccio, molto docile e specializzato nella ricerca di tartufi.

Gli studiosi dell’università di Helsinki (Finlandia) hanno identificato proprio nel genoma di questa razza un nuovo gene, l’Lgi2, che potrebbe aprire le porte a un filone di ricerca innovativo. Come riporta la rivista Plos Genetics, questa scoperta, resa possibile con test su oltre 40 razze canine diverse, potrà contribuire a chiarire, in particolare, il meccanismo della remissione degli attacchi epilettici, finora sconosciuto.

Gruppo San Donato

«L’identificazione di questo gene – sottolinea Hannes Lohi, uno degli autori della ricerca – è importante sia per la salute umana che per quella canina. Renderà possibile, infatti, sviluppare un test genetico di rilevazione dell’epilessia in questi cani, che sarà utile agli allevatori per escludere i soggetti portatori dalla riproduzione ed eliminare così il rischio di malattia negli animali. Nell’uomo, e specialmente nei bambini, il meccanismo degli attacchi epilettici è molto simile a quello riscontrato nel Lagotto e quindi la ricerca farà tesoro di questi nuovi dati per arrivare a chiarire aspetti ancora oscuri».

Fonte Adnkronos

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