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Herpes Zoster: il virus si annida nel 90% degli adulti e ne colpisce il 30%

Al via l'iniziativa per una maggiore consapevolezza sul Fuoco di Sant'Antonio. Vaccinarsi è sicuro ed efficace per la prevenzione

Conoscere l’Herpes Zoster è fondamentale. Più di nove italiani su dieci sopra i 50 anni hanno contratto il fuoco di Sant’Antonio, causato dal virus Herpes Zoster. Come sappiamo questo virus resta latente nel corpo, per uscire allo scoperto in alcune circostante. Un adulto su tre sarà colpito dalla malattia vera e propria nel corso della sua vita. Nonostante questi numeri, un sondaggio svolto da Ipsos Mori ha dimostrato che solo il 7% delle persone ritiene di essere a rischio di sviluppare l’Herpes Zoster nei prossimi 10 anni.

Ecco perché fino al 6 marzo c’è l’iniziativa Shingles Awareness Week, un programma che ha l’obiettivo di contribuire ad accrescere la consapevolezza dei cittadini sui rischi dell’Herpes Zoster. L’iniziativa è voluta da GlaxoSmithKline (Gsk), in collaborazione con l’International Federation on Ageing (Ifa). In Italia l’iniziativa ha il patrocinio della Società italiana di Igiene Medicina preventiva e Sanità pubblica (Siti) e di Cittadinanzattiva.

Gruppo San Donato

Conoscere l’Herpes Zoster: ecco i falsi miti da sfatare

La campagna si basa sull’abbattimento dei tre principali luoghi comuni:

  1. “io non lo prenderò”,
  2. “ho uno stile di vita sano”,
  3. “ho già avuto l’Herpes Zoster in passato”.

L’epidemia di Covid-19 ha reso evidente come la perdita di forza del nostro sistema immunitario aumenti il rischio di sviluppare malattie infettive. È il fenomeno – comune e irreversibile – dell’immunosenescenza. Si tratta  dell’invecchiamento biologico del sistema immunitario all’avanzare degli anni. Ma il rischio non riguarda solo chi ha difese immunitarie “meno performanti” per via dell’età. A essere più esposte sono le persone considerate fragili perché affette da patologie croniche o che alterano la funzionalità del sistema immunitario.

Conoscere l’Herpes Zoster: particolare attenzione per diabetici e colpiti da artrite reumatoide

“Le persone che convivono con il diabete presentano un rischio aumentato del 30% di sviluppare infezione da Herpes Zoster. Inoltre hanno la possibilità di manifestare una maggiore severità e persistenza di Nevralgia Post-Erpetica rispetto ai non diabetici. Ma anche i pazienti con artrite reumatoide hanno un rischio da 1,5 a 2 volte più elevato di contrarre la patologia. L’incidenza del Fuoco di Sant’Antonio nelle persone affette da neoplasie solide è nettamente aumentata rispetto alla popolazione generale. L’incidenza cresce all’aumentare del livello di immunosoppressione dovuto sia alla patologia che al trattamento”. Antonio Ferro è Presidente della Società Italiana di Igiene Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI).

L’Herpes Zoster si può prevenire?

Il Piano Nazionale di Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV) ha introdotto nel calendario vaccinale la vaccinazione anti-Herpes Zoster per chi abbia almeno 65 anni. Lo stesso accade per le persone dai 50 anni in su che convivano con:

Il nuovo vaccino contro il Fuoco di Sant’Antonio

Fino a poco tempo fa in Italia era disponibile un vaccino vivo attenuato. Era capace di ridurre di circa il 65% i casi di nevralgia post erpetica e circa della metà di tutti i casi clinici di Herpes Zoster. L’efficacia decresce con l’età, passando dal 70% nei cinquantenni al 41% nei settantenni.

Ora il nuovo vaccino ricombinante adiuvato, che prevede due dosi a distanza di 2 mesi, ha un’efficacia intorno al 97% nei cinquantenni e del 91% nelle persone ultrasettantenni. Tra i vantaggi anche la possibilità di usarlo in soggetti precedentemente vaccinati con il vaccino vivo attenuato, di co-somministrarlo con alcuni altri vaccini, la persistenza della protezione per diversi anni e l’efficacia contro la Nevralgia Post-Erpetica.

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Francesco Bianco

Giornalista professionista dal 1997, ha lavorato per il sito del Corriere della Sera e di Oggi, ha fatto interviste per Mtv e attualmente conduce un programma di attualità tutte le mattine su Radio LatteMiele, dopo aver trascorso quattro anni nella redazione di Radio 24, la radio del Sole 24 Ore. Nel 2012 ha vinto il premio Cronista dell'Anno dell'Unione Cronisti Italiani per un servizio sulle difficoltà dell'immigrazione. Nel 2017 ha ricevuto il premio Redattore del Gusto per i suoi articoli sull'alimentazione.
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