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‘Droga dello stupro’ nel cocktail? Un sensore-spia la scopre

Un sensore-spia per scoprire se nel cocktail è stata versata la cosiddetta droga dello stupro, termine che raggruppa particolari sostanze capaci di abbassare le difese della possibile vittima di violenza sedandola, stordendola o provocando perdita di controllo e amnesia.

Un sensore-spia per scoprire se nel cocktail è stata versata la cosiddetta droga dello stupro, termine che raggruppa particolari sostanze capaci di abbassare le difese della possibile vittima di violenza sedandola, stordendola o provocando perdita di controllo e amnesia.

Due scienziati israeliani, Fernando Patolsky e Michael Ioffe dell’università di Tel Aviv, hanno messo a punto un sistema che – assicurano – è in grado di identificare con un’accuratezza del 100% la presenza nella bevanda (alcolica o meno) di ketamina e Ghb (acido gamma idrossibutirrico), due dei composti più utilizzati come droga dello stupro. mportanti le possibili implicazioni future della notizia, che in queste ore sta rimbalzando sulla stampa internazionale.

Gruppo San Donato

Nei progetti dei due chimici – che sperano di reperire fondi a sufficienza per poter mettere in vendita la loro invenzione entro 2 anni – nella versione finale il sensore avrà la forma di una semplice cannuccia o di un comune agitatore da cocktail, la bacchetta utilizzata per miscelare gli ingredienti di un drink. Basterà inserirlo nella bevanda per scovare ketamina o Ghb. Il segnale di positività potrà essere una luce che si accende all’estremità della bacchetta, o addirittura un messaggino di allerta tipo sms sul telefonino.

La metodica è ancora in fieri, e i due ricercatori intendono migliorarla ulteriormente in modo da riuscire a leggere anche l’eventuale presenza di altri composti usati come droga dello stupro. Fra tutti il flunitrazepam (Rohypnol*), in gergo roofies.

Fonte Adnkronos

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