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Lola Ponce: una macchia sulla fronte e non va via

«Ho provato a fare un peeling ma quella chiazza marroncina resta: la copro con il fondotinta»

«Sempre in giardino o in riva al mare a inseguire una tintarella color biscotto», racconta Lola Ponce. «Non davo retta a mia mamma, che diceva: “Lola, vieni a metterti la crema”. E così, una mattina del 2006, mi sveglio e scopro sulla fronte una macchia marroncina, piuttosto grande, a forma di triangolo. Non è più andata via…».

La confessione di Lola Ponce a OK

«La prevenzione della pelle dev’essere un’abitudine quotidiana. Altrimenti si rischia. Com’è successo a me. Per raccontarvi questa storia torno alla mia infanzia, in Sudamerica. Sono una bambina vivace e indisciplinata. Nel giardino di casa, dove con la mamma pianto alberi di limoni e di arance, nel caldo dell’Argentina, passo ore sotto i raggi, senza proteggermi.

Gruppo San Donato

Mi perdo sotto il sole a inseguire le farfalle: il loro volo mi ammalia, per quel senso infinito di libertà che mi comunica. Anche per questo ho cominciato a collezionarle fin da ragazzina.
In vacanza scorrazzo felice sul bagnasciuga di Punta del Este, un posto incredibile che si trova sulle coste dell’Uruguay. “Lola, vieni a metterti la crema, che se no ti scotti“, urla sempre la mamma da un capo all’altro della spiaggia. Ma chi l’ascolta?

Ho sempre adorato il sole e il mare. Nonostante il mio fototipo piuttosto chiaro, mi abbronzo senza bruciarmi. Però fin dai dieci anni mi compaiono chili di lentiggini sul naso e la faccia la sera mi diventa paonazza da quanti raggi Uv ho incamerato durante la giornata. Da adolescente continuo a espormi senza proteggermi. Penso che non ci sia niente di più sexy di una donna con il corpo dorato e i riflessi del sole nei capelli. Dopo l’estate, sfoggio una pelle color biscotto, tipica delle bionde: ne vado fiera.

È all’incirca in questo periodo che mia sorella, diventata medico, mi avverte: “Mi reina, por favor, mettiti una protezione alta quando fai la lucertola“.

Corro dal dermatologo

Secondo lei, il corpo conserva memoria di tutti i raggi Uv che accumula nel tempo e, quando si supera un certo limite, bisogna correre ai ripari. Le conseguenze sono la pelle che invecchia in fretta, la comparsa di macchie, lo spettro del melanoma. Divento più scrupolosa e comincio a proteggermi con la crema. Ma a rinunciare all’abbronzatura non ci penso.

Finché un giorno, nel 2006, una mattina di settembre mi sveglio e sulla fronte scorgo un’ombra marroncina piuttosto grande, a forma di triangolo. Provo a lavarla: non va via. La copro col fondotinta e il fard: l’alone rimane. Chiamo la sorellina dall’altra parte dell’Atlantico. “Vai subito a farti controllare, mi querida!”, sbotta lei con quel tono di rimprovero affettuoso che si ha tra fratelli.

Con il peeling peggioro

Al dermatologo che mi visita chiedo se quel segno scuro possa essere il risultato di una tintarella esagerata. Lui prima si informa se aspetto un bambino, se prendo la pillola contraccettiva, se attraverso un periodo di stress. Io rispondo di no e lui conclude: “Certo il fatto che abbia esagerato con l’abbronzatura può aver contribuito a far sviluppare la macchia”.

Non mi dà una diagnosi e mi propone un peeling a base di acido glicolico e vitamina C. Mi sottopongo al trattamento in ambulatorio. La macchia in parte si schiarisce ma l’acido glicolico provoca una sorta di abrasione sulla fronte. Non posso permettermi di ripetere l’applicazione come il dermatologo suggerisce: col mestiere che faccio andare in scena così conciata sarebbe impossibile.

Fondotinta compatto per coprire

Decido che mi terrò quel che resta della chiazza, come una farfalla che mi bacia la fronte. Quasi un portafortuna. La maschero con fondotinta compatti, così non si vede. E spalmo creme idratanti corazzate con filtri solari, anche d’inverno. Al mare non ho rinunciato. Però vado in spiaggia con un grande cappello di paglia e negli orari da bambini. Niente raggi sulla faccia. Forse un giorno la chiazza sparirà».

Lola Ponce

(testo raccolto da Francesca Gambarini per OK La salute prima di tutto di maggio 2009)

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