
Oltre 140 centri sanitari distribuiti su tutto il territorio nazionale apriranno le porte alla popolazione con visite specialistiche gratuite o su prenotazione. Un’occasione concreta per fare prevenzione e imparare a riconoscere i sintomi del tumore testa collo.
In questo articolo
Prevenzione e diagnosi precoce: l’obiettivo della campagna
La Make Sense Campaign non è solo una settimana di controlli: è un invito a prendersi cura di sé tutto l’anno.
Gli obiettivi principali sono due:
- aumentare la consapevolezza sui sintomi e i fattori di rischio dei tumori testa-collo,
- e ribadire quanto la diagnosi precoce possa fare la differenza nella sopravvivenza e nella qualità di vita.
Come ricordano gli esperti, riconoscere un sintomo e agire subito può salvare la vita. La regola è semplice: “1 sintomo per 3 settimane, 3 settimane per 1 vita”.
Quali sono i campanelli di allarme?
I campanelli d’allarme da non sottovalutare sono:
- dolore alla lingua,
- ulcere che non guariscono,
- macchie bianche o rosse in bocca,
- dolore alla gola,
- raucedine persistente,
- difficoltà a deglutire,
- gonfiore al collo,
- naso chiuso da un lato o perdita di sangue dal naso.
Se uno di questi sintomi persiste per più di tre settimane, è fondamentale rivolgersi subito al medico. La professoressa Lisa Licitra, oncologa della Fondazione IRCCS Istituto Nazionale Tumori di Milano, ha evidenziato il ruolo cruciale del tempo: «La diagnosi precoce può cambiare radicalmente l’esito clinico. È essenziale che ricerca, istituzioni e sistema sanitario lavorino insieme per garantire ai pazienti un accesso tempestivo a farmaci innovativi e percorsi di cura personalizzati».
I numeri dei tumori testa-collo in Italia
In Italia i tumori del distretto testa-collo rappresentano circa il 3% del totale. Nel 2022 sono stati stimati 9.750 nuovi casi, con una prevalenza maggiore negli uomini. Attualmente si contano circa 57.900 persone che convivono con una diagnosi.
Queste patologie hanno un forte impatto non solo sulla salute, ma anche sulla vita sociale e lavorativa. Secondo uno studio, entro 18 mesi dalla diagnosi il 64% dei pazienti lascia il lavoro a causa delle conseguenze delle terapie (alterazioni della voce, difficoltà a deglutire, cambiamenti dell’aspetto fisico). Favorire la diagnosi precoce significa dunque non solo migliorare la prognosi, ma anche permettere ai pazienti di tornare a vivere e lavorare.
La Make Sense Campaign unisce tutta l’Italia
Quest’anno tutte le regioni italiane, oltre alla Repubblica di San Marino e all’Albania, parteciperanno alla campagna. Tra le aree con il maggior numero di centri aderenti spiccano Campania, Emilia-Romagna, Lombardia, Lazio, Piemonte, Puglia e Veneto. Fondamentale attivare la Rete Nazionale dei Tumori Rari.
Il professor Francesco De Lorenzo, Presidente della Federazione Italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia, ha ricordato l’importanza di una presa in carico completa: «Per garantire la migliore qualità di vita ai pazienti è urgente attivare la Rete Nazionale dei Tumori Rari. Nutrizione e alimenti a fini medici speciali possono rappresentare un salvavita, poiché i tumori testa-collo sono spesso associati a disfagia e difficoltà alimentari che incidono sulla prognosi».
Fattori di rischio da conoscere
I principali fattori di rischio dei tumori testa-collo sono il consumo di tabacco e alcol, responsabili del 75% dei casi. Anche la cattiva igiene orale e un’alimentazione povera di frutta e verdura possono aumentare il rischio. Alcuni tumori sono inoltre legati a infezioni da Papilloma Virus umano (HPV) o all’esposizione professionale (come nel caso dei lavoratori del legno).