Disabili

Zigulì vince nel cuore dei lettori

In questi pochi mesi sono stati molti i lettori - che ringrazio - che hanno voluto commentare il mio post Dire no al libro Zigulì. E quasi tutti mi dicevano di ritrovarsi nelle parole di Massimiliano Verga. Madri, qualche padre e qualche fratello che condividevano lo stile e la crudezza di Verga. Ho poi avuto l'occasione di parlare con l'autore del libro Zigulì al telefono e ne ho tratto una sensazione positiva. Ma...

In questi pochi mesi sono stati molti i lettori – che ringrazio – che hanno voluto commentare il mio post Dire no al libro Zigulì. E quasi tutti mi dicevano di ritrovarsi nelle parole di Massimiliano Verga. Madri, qualche padre e qualche fratello che condividevano lo stile e la crudezza di Verga. Ho poi avuto l’occasione di parlare con l’autore del libro Zigulì al telefono e ne ho tratto una sensazione positiva. Ma…

Quando si sbaglia bisogna avere il coraggio di ammetterlo: il libro di Verga parla proprio il linguaggio di molte famiglie che si trovano ad affrontare le difficoltà della fragilità mentale. Vi invito a leggere molti commenti che rendono l’idea di cosa significhi vivere accanto a chi ha un grave handicap, l’intricato intreccio di affetto e rabbia dettata dall’impotenza, le difficoltà quotidiane. Al linguaggio crudo di Verga ho risposto con un commento altrettanto duro per aprire il dibattito che poi i lettori hanno portato avanti raccontando e raccontandosi, generando un carnet di testimonianze importanti per me e per chi ha voglia di arricchirsi leggendole.

Gruppo San Donato

Ho però voglia di approfondire il tema e rilanciare la discussione. Non si tratta di un gioco giornalistico, me ne guarderei ben visto che non si gioca con i sentimenti e i problemi delle persone, ma di un tentativo di approfondire il dibattito. Ho notato una cosa che a condividere la posizione e il pensiero di Massimiliano sono soprattutto i parenti, madri, padri e fratelli che con facilità si immedesimano nell’autore del libro, mentre chi è rimasto più ferito dalle sue parole è chi porta con sé un handicap. A questo punto mi chiedo se si provasse ad immedesimarsi con il ragazzo che – per stessa ammissione del padre – non sempre viene trattato con le buone maniere.

Si badi bene non vuol essere una critica al lavoro che Verga sta facendo con suo figlio, che persino le assistenti al nido e a scuola definiscono in alcuni commenti eccezionale, ma il dubbio, forse unicamente personale di capire se cambiando la prospettiva dello sguardo il giudizio su Zigulì rimane totalmente invariato.

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