Disabili

Un robot per amico

Sempre più robot nella vita dei disabili. Qualche giorno fa l’arrivo di un esoscheletro al Bambin Gesù di Roma per aiutare i traumatizzati a camminare ora la notizia di un badante robotizzato per assistere gli anziani. A fronte di una popolazione in rapido invecchiamento, il Giappone fa affidamento ai robot per risolvere l’urgente bisogno di nuovi approcci nel care-giving degli anziani.

Lo riporta oggi il sito del ScienceDaily. Molti studi dimostrano che uno dei compiti più faticosi nell’effettuare questo tipo di assistenza è quello di sollevare un paziente dal futon (il tipico letto giapponese) alla sedia a rotelle, operazione che arriva a ripetersi fino a 40 volte al giorno. Pur essendo i robot adatti a questo tipo di operazione, nessuno era stato ancora implementato nello svolgimento di questa operazione.

Gruppo San Donato

Nel 2009, il RIKEN-TRI – Collaboration Center for Human-Interactive Robot Research (RTC), un progetto congiunto avviato nel 2007 presso lo Science Park di Nagoya, ha presentato un robot chiamato RIBA (Robot for Interactive Body Assistance), progettato esclusivamente per questo compito, ma alcune limitazioni funzionali ne avevano finora impedito la commercializzazione. Ora la RTC ha prodotto un uovo robot, RIBA-II, che finalmente supera tali limitazioni.

Nuovi giunti posti alla base del robot e nella parte bassa della sua schiena, permettono a RIBA-II di accucciarsi e di sollevare un paziente da un futon posto al livello del pavimento, il compito più faticoso per i care-givers. RIBA-II realizza questo compito utilizzando inoltre sensori di nuova concezione. Stampati in fogli e montati sulle braccia e il petto del robot, i sensori permettono di attivare una guida tattile ad alta precisione e consentono a RIBA-II di rilevare rapidamente il peso di una persona, garante ndone la sicurezza del paziente. Il progetto RIKEN-TRI mira a produrre robot come RIBA-II non solo per il Giappone ma per tutto il mercato mondiale.

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