Disabili

Un cuore a quattro ruote

Annamaria ha voluto raccontare sul blog il suo amore su quattro ruote, perché un disabile è un essere capace di amare e farsi amare. Anche se questa società non sempre ci riconosce questo diritto. «So, che forse può sembrare strano immaginare un cuore poggiato su quattro ruote ma vi assicuro che non lo è affatto, soprattutto quando ad essere seduta sulle ruote di una carrozzina è una ragazza come me, che nonostante le difficoltà della vita, non smette mai di amare. Un cuore che, seppur racchiuso in un corpo, per alcuni aspetti un po’ bizzarro, è capace di battere e di vivere emozioni profonde come tutti gli altri».

Annamaria ha voluto raccontare sul blog il suo amore su quattro ruote, perché un disabile è un essere capace di amare e farsi amare. Anche se questa società non sempre ci riconosce questo diritto.

«So, che forse può sembrare strano immaginare un cuore poggiato su quattro ruote ma vi assicuro che non lo è affatto, soprattutto quando ad essere seduta sulle ruote di una carrozzina è una ragazza come me, che nonostante le difficoltà della vita, non smette mai di amare. Un cuore che, seppur racchiuso in un corpo, per alcuni aspetti un po’ bizzarro, è capace di battere e di vivere emozioni profonde come tutti gli altri».

Gruppo San Donato

«Infatti, come accade a tutte le ragazze, anch’io ho vissuto la mia storia d’amore in età adolescenziale quando, un amico normodotato, tra uno scambio e l’altro di battute e risate ha iniziato a rivolgesi a me con un tono diverso dal solito, finchè un giorno mi ha parlato dei suoi sentimenti nei miei confronti. Fu così che io, un po’ stupita, iniziavo a guardarlo con occhi diversi fintanto che un bel giorno decidemmo di vivere questa nuova esperienza.

Fu davvero un periodo magico in cui il nostro legame vissuto con naturalezza e semplicità trovava la sua bussola soltanto nel sentimento che provavamo l’uno per l’altra. Trascorso del tempo, cominciavo a notare in lui un certo distacco nei miei confronti, fin quando lui cominciò a parlarmi di diversità… io, inizialmente, non riuscivo a comprendere le ragioni di tali discorsi che, comunque rappresentavano una piccola parentesi rispetto ai momenti di serenità che caratterizzavano la nostra vita di coppia.

Nel corso dei giorni, un po’ insospettita da quelle sporadiche espressioni che ogni tanto riaffioravano nella mia mente, gli chiesi insistentemente spiegazioni e lui mi disse che il nostro rapporto non era come gli altri. Fu per me molto difficile comprendere il significato delle sue affermazioni, ma dopo un lungo periodo di tentennamenti da parte sua rispetto al nostro legame, presi atto (seppur con notevole rammarico) che la mia disabilità rappresentava ormai un ostacolo ad un rapporto che di li a poco si sarebbe concluso.

Questa esperienza ed altre vissute successivamente, mi hanno insegnato che l’unione tra due persone svanisce, quando non si guarda più all’altro con gli “occhi del cuore”. Ho voluto raccontare la mia storia, affinchè per dare la possibilità di riflettere sulla delicata problematica relativa al rapporto tra disabilità e amore. Ahimè, si tratta di un disagio che accomuna molte persone diversamente abili i quali, oltre alle difficoltà della vita quotidiana devono affrontare anche quelle afferenti alla propria sfera sentimentale. E’ questa una realtà celata dietro falsi stereotipi che impediscono al disabile di essere valorizzato quale persona capace di amare e farsi amare.

Purtroppo tale fenomeno è, a mio avviso, espressione di una società in cui prevalgono i falsi valori del potere e dell’apparenza che offuscano quelli autentici, il tutto a scapito della nascita di rapporti che si nutrono di vere e semplici emozioni.

Annamaria D’Anello

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