Disabili

Lo sfogo di un padre: i tagli ci uccidono

L’agenzia giornalistica italiana ha raccolto uno sfogo di un padre di un ragazzo con grave disabilità che critica la manovra finanziaria. Vincenzo Gallo spiega di essere padre «di un ragazzo con una paralisi agli arti inferiori che da 20 anni è costretto a spostarsi su una sedia a rotelle. Sono preoccupato e indignato – dice – per gli ulteriori tagli che si prevedono per le fasce più deboli del paese e persino per le persone con gravi disabilità, una categoria che ora è addirittura considerata privilegiata e un peso per il paese. Sono state già ridotte le spese per la sanità, per la scuola, per gli insegnanti di sostegno, per le spese sociali. Ora c’è il dubbio che siano rimesse in discussioni persino le indennità di accompagnamento, già fortemente limitate da una iniqua direttiva Inps. sono una somma pari a 470 euro mensili che per le persone effettivamente non autosufficienti dovrebbero aumentare, anziché essere cancellate, soprattutto quando non possono godere più del sostegno dei familiari 24 ore su 24».

«Abbiamo passato una vita sicuramente non facile pur di aiutare i nostri figli», prosegue Gallo, «a superare grandi difficoltà, per cercare di garantirgli il diritto alla vita, alla salute e alla loro inclusione sociale. Non pensavamo però – continua – di dover trascorrere l’ultima fase della nostra esistenza anche con una angoscia crescente per il fatto che i nostri figli non ce la faranno a sopravvivere a lungo in una società sempre più ostile senza godere di un reddito minimo quando noi genitori non ci saremo più. E questo è profondamente ingiusto mentre non si riesce a tagliare anche solo marginalmente altissimi stipendi o pensioni, non mettendo certo a rischio la sopravvivenza di persone. E’ da sottolineare – prosegue – che secondo la Banca d’Italia il 10% delle famiglie più ricche detengono il 45% della ricchezza. Al riguardo dall’associazione delle società per azioni è arrivata la disponibilità, che ho apprezzato, di contribuire a superare questa difficile crisi e a rilanciare l’economia, accettando di pagare un contributo dell’1 per mille».

Gruppo San Donato

«Si accusano leader mediorientali di crimini contro l’umanità per aver represso con la forza proteste popolari. Probabilmente però non ci si rende conto che togliere sostegni a persone non in grado di spostarsi, di girarsi nel letto da soli, di controllare gli sfinteri, di orientarsi da soli, quando hanno disabilità mentali o psichiche, significa aumentare il loro disagio già estremo e spingerli alla disperazione, accelerando la loro fine. L’Italia è riuscita a superare crisi altrettanto gravi ma non si era arrivati mai a un attacco di questo livello ai diritti umani sanciti anche dalla Costituzione e alle fasce più deboli. Mi auguro pertanto che ci sia un ripensamento e prevalga alla fine la cultura della solidarietà».

Fonte Agi

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