Disabili

La tecnologia aiuta a vivere

C’è chi lo chiama digital divide. Qualcun altro gap generazionale. In tutti i casi si tratta della difficoltà, per alcune categorie di persone, di accedere alla Rete e al mondo informatico. Ecco allora che nascono software e App per semplificare la vita a chi per età, scarse conoscenze tecniche o disabilità, necessita di  aiuto. Per leggere testi sul display in modo agevolato, navigare sul web con la voce, guardare sul telefonino i sottotitoli di un film. Fino a spedire un cinguettio tweet con il respiro. Benvenuti nel mondo del software “easy to use”.

C’è chi lo chiama digital divide. Qualcun altro gap generazionale. In tutti i casi si tratta della difficoltà, per alcune categorie di persone, di accedere alla Rete e al mondo informatico. Ecco allora che nascono software e App per semplificare la vita a chi per età, scarse conoscenze tecniche o disabilità, necessita di  aiuto. Per leggere testi sul display in modo agevolato, navigare sul web con la voce, guardare sul telefonino i sottotitoli di un film. Fino a spedire un cinguettio tweet con il respiro. Benvenuti nel mondo del software “easy to use”.

Su questo fronte si è mosso Andrea Mangiatordi, ricercatore della facoltà di Scienze della Formazione all’Università degli studi di Milano-Bicocca, progettando il programma Farfalla, che gli è valso il premio Microsoft Accessibility Challenge 2011. Il software completa i browser di uso comune con alcune funzioni utili. Come ad esempio il tasto per ingrandire sullo schermo i caratteri di pagine web. Per consentire a chiunque abbia una ridotta capacità visiva, come gli anziani, di leggere. E infine, la possibilità di visualizzare una tastiera sullo schermo da gestire con joystick e mouse.

Gruppo San Donato

Pensato quindi per coloro che hanno una ridotta mobilità degli arti superiori. «Da alcuni anni dedico parte della mia attività allo sviluppo per facilitare l’accesso al mondo Internet – spiega Mangiatordi – un progetto nato per aiutare un’amica che aveva disabilità motorie. Farfalla è la prima parola scritta con la tastiera virtuale dalla ragazza». Il nuovo computer a controllo tattile Dtouch di Sr Lab, società italiana leader in questo segmento di mercato, si basa invece sul software di sintesi vocale Loquendo e sulla tecnologia di Eye Tracking attraverso cui il personal riesce a seguire lo sguardo di chi lo sta utilizzando spostando di conseguenza il cursore sullo schermo. L’anziano può utilizzare l’ampio schermo touch screen da 18,5 pollici come un telecomando dai tasti ingranditi per accedere a Internet. In un mondo che si apre a culture e lingue differenti anche il non conoscere un idioma diventa un handicap che la tecnologia permette di superare.

Nasce per aiutare gli audiolesi, Leggi un film iniziativa promossa da The Space Cinema, Samsung e Universal Multimedia Access. E’ il servizio che consente di introdurre sottotitoli personalizzabili nei cinema italiani. Il funzionamento è semplice: il microfono di uno smartphone cattura l’audio di un film e lo sincronizza con i sottotitoli che scorrono sullo schermo del telefonino. Leggi un film è disponbile per cellulari Samsung, presto per iPhone e iPad. Sempre in ambito Apple va segnalato Breath Bird della giapponese Tech firm.

Consente di utilizzare Twitter anche a chi è menomato negli arti o nella voce. Per scrivere è sufficiente un soffio. Sullo schermo touch del telefonino e del Pc viene visualizzata la tastiera sensibile al respiro. Le lettere disposte come una normale tastiera, si illuminano ciclicamente. Basta soffiare verso il microfono nel momento in cui è illuminata la lettera che si vuole digitare e il gioco è fatto.

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