Salute

Mascherine antismog: inutili se non hanno il filtro

Nelle città si usano soprattutto i modelli da chirurgo, ma le uniche versioni in grado di difendere dalle polveri sottili sono quelle con la protezione facciale filtrante

Ti conosco, mascherina? Le informazioni sull’utilità delle protezioni antismog sono scarse. Lo dimostra il fatto che in città pedoni e ciclisti tentano di difendersi dall’inquinamento con le mascherine di tessuto-non-tessuto dette «da chirurgo».
Servono a qualcosa? «No», dice in modo netto Giovanni Michetti, direttore dell’unità di pneumologia agli ospedali Riuniti di Bergamo. «Per difenderci dagli agenti inquinanti sono necessari i modelli che portano le sigle FFP1, FFP2, FFP3, in grado di trattenere le polveri sottili, PM10 e PM2,5».

I modelli efficaci
Che cosa vogliono dire queste sigle? «FFP sta per protezione facciale filtrante», spiega Michetti. «Le 1 hanno un’efficienza filtrante minima garantita del 78%, le 2 del 92% e le 3 del 98%». Un’ulteriore conferma di funzionamento la fornisce la presenza della sigla EN149, che garantisce il rispetto delle norme europee. «Per chi esce a fare la spesa o andare a scuola e in ufficio la FFP1 è più che sufficiente», continua Michetti. «Per le persone che lavorano all’aperto diverse ore, come i vigili urbani, è più indicata la FFP2. Le FFP3 sono riservate unicamente a chi svolge certe lavorazioni industriali e come antismog per la città sono esagerate: ingombranti e pesanti, possono provocare un senso di oppressione».

Gruppo San Donato

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Utili quando si va in bici
Per chi è indispensabile la mascherina? «Nei giorni in cui si superano i livelli di guardia degli inquinanti la dovrebbe indossare chi soffre di asma, disturbi respiratori acuti o cronici, disturbi circolatori e ischemici e le persone anziane con diverse patologie», dice lo pneumologo. «È poi indicata per chi va in bicicletta: sotto sforzo entra più aria (inquinata) nei polmoni. Sarebbero consigliate anche ai bambini, ma non è facile farle indossare correttamente ai più piccoli, e poi avrebbe dei contraccolpi: si può costringere un piccolino ad andarsene in giro con la bocca coperta?».

Come indossarle
Come si indossano? «Vanno adattate bene al viso, sistemando lo stringinaso in metallo e regolando la tensione degli elastici in modo che non si creino spazi vuoti tra la mascherina e la cute», spiega Michetti.

Con la valvola per chi porta gli occhiali
Esistono in commercio FFP1 e FFP2 con o senza valvola: l’efficacia filtrante è identica. La valvola è di aiuto a chi porta gli occhiali perché, spingendo l’aria verso il basso, evita l’appannamento delle lenti.
Ma si respira bene, con questi arnesi? «Sì, occorre solo abituarsi», risponde Michetti. «Il naso resta un po’ compresso e, soprattutto all’inizio, si tende a respirare con la bocca».

I costi
La spesa non è indifferente (intorno ai 3 euro per la FFP1 e ai 5 per la FFP2), dal momento che una mascherina è efficace solo per otto ore. Le mascherine soffrono l’umidità: quella del nostro respiro e quella dell’ambiente. Dunque, devono essere conservate nell’involucro di plastica sigillato con il quale si trovano in commercio. Dove? Nei grossi centri di fai-da-te o di edilizia e su Internet: in rete i prezzi calano, a patto di comperare confezioni da 10 o 20 pezzi: poco più di un euro per le FFP1 e 2 euro per le FFP2.
Serena Viviani – OK La salute prima di tutto

Ultimo aggiornamento: 18 febbraio 2010

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