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Allarme medici e dentisti: in 15 anni ne perderemo 14.000

L'Università Cattolica lancia l'allarme: a causa di piani di rientro e cattiva organizzazione universitaria, nei prossimi anni ci saranno sempre meno camici bianchi

AAA Cercasi disperatamente medici in Italia. Secondo le stime dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane dell’Università Cattolica di Roma, dei 56.000 medici che il nostro Paese perderà nei prossimi 15 anni ne verranno rimpiazzati solo 42.000. Tradotto: il Servizio Sanitario Nazionale avrà 14.000 specialisti in meno. Questa previsione è stata fatta considerando il numero di posti per i corsi di laurea in medicina e chirurgia e per le scuole di specializzazione messi al bando ogni anno.

Servono più laureati 

Stando alle proiezioni, per sostituire i 56.000 medici in 15 anni saranno necessarie oltre 13.000 immatricolazioni ai corsi di laurea in medicina, contro gli attuali 10.000, e 11.000 posti in specializzazione. «Perché ciò avvenga le università dovrebbero aumentare notevolmente i posti disponibili, con un prevedibile impatto sull’organizzazione e sulla logistica, e dovrebbero sicuramente attrezzarsi per un cambiamento del genere» conferma Alessandro Solipaca, direttore scientifico dell’Osservatorio.

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Su 100 pensionamenti, solo 25 nuove assunzioni

Per arginare il crescente aumento del deficit delle regioni, in questi anni sono stati approvati piani di rientro che hanno colpito soprattutto la spesa per personale dipendente del Servizio Sanitario Nazionale. «Questa riduzione è stata ottenuta attraverso una forte contrazione del numero dei dipendenti: basti pensare che su 100 pensionamenti ci sono state solo 25 nuove assunzioni» aggiunge  Solipaca.

Le regioni con meno camici bianchi

Le regioni con il minor numero di camici bianchi? Lazio, Molise e Lombardia, che si posizionano sotto la media nazionale, cioè 1,7 medici ogni 1000 abitanti. Molise e Lazio sono le regioni che hanno sperimentato la diminuzione più marcata dal 2013, 16,3% e 13,3% rispettivamente. In generale, la dotazione di medici mediamente più bassa si registra nelle regioni del Mezzogiorno, ad eccezione della Sardegna e della Basilicata.

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I medici sono sempre più anziani

La riduzione del personale medico si accompagna anche a un loro progressivo invecchiamento. Nel 2016, infatti, quasi il 52% dei medici ha oltre 55 anni, sale al 61% tra gli uomini e tra le donne si attesta al 38%. Tra i 50 e i 59 anni la quota dei medici è intorno al 41%, tra i 40 e i 49 anni si attesta a circa il 23%.

Il commento

I dati sono allarmanti. «Da un lato il rientro dal deficit delle regioni, attuato tagliando la spesa per il personale medico, e dall’altro la cattiva programmazione degli accessi ai corsi di laurea e di specializzazione mettono il Servizio Sanitario Nazionale di fronte a una vera emergenza per il futuro» commenta Walter Ricciardi, direttore dell’Osservatorio.

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