Benessere

Tappeti: da quello per l’agopressione a quello per il pilates, ecco tutti i benefici di questi articoli

Venduti nei negozi per sportivi o in quelli di ortopedia, questi accessori possono giovare alla salute

Con le punte per l’agopressione, con carbonio e fili metallici per il grounding, ma anche antiscivolo, indicati per potenziare i benefici di yoga e pilates, o ancora galleggianti, ad azione rilassante: sono i tappeti del benessere, interessanti prodotti venduti nei negozi di articoli sportivi e in quelli di ortopedia. Ma questi accessori d’impiego intuitivo giovano davvero alla salute? E come utilizzarli in maniera corretta per trarne i maggiori vantaggi?

Tappeti del benessere: c’è quello per l’agopressione 

Versione contemporanea del letto con i chiodi usato in India da asceti e santoni, ma riproposto in epoca più recente col nome commerciale di Shakti mat dal fisioterapista svedese Om Mokshananda, il tappeto chiodato per l’agopressione è un gadget pratico da portare persino in viaggio, per usufruire in ogni momento di un trattamento rigenerante fai-da-te.

Benefici 

Le oltre seimila punte in plastica bioallergenica delle versioni standard sarebbero in grado di sollecitare i meridiani, le linee ideali che attraversano il corpo dove, secondo la medicina cinese, scorrono i flussi dell’energia vitale: la pressione esercitata in questi punti specifici stimolerebbe il rilascio di endorfine e ossitocina, l’ormone del relax.

I vantaggi dell’agopressione, confermati anche da una ricerca pubblicata su Applied Psychology: Health and Well-Being, spaziano dalla riattivazione della circolazione sanguigna e linfatica, all’azione analgesica e antinfiammatoria a livello muscolare, fino all’effetto anti stress. Ma attenzione, «non si può parlare di un processo equiparabile all’agopuntura, che lavora su punti distali» precisa Riccardo Rustichelli, medico chirurgo, agopuntore, docente e tutor presso la Scuola di agopuntura CSTNF di Torino. «Per curare la lombalgia, ad esempio, gli aghi si applicano sui piedi, lontani rispetto al distretto interessato da dolenzia. Con il tappeto mat, invece, si ottiene un beneficio con lo stimolo prodotto dalla pressione diffusa delle punte proprio sull’area del corpo in cui si avverte dolore».

Come usarlo correttamente

Il tempo di permanenza minimo sul tappeto «è di 15 minuti, e all’inizio si può indossare una t-shirt, per mitigare il contatto con la pelle nuda, che deve essere integra e priva di lesioni», raccomanda l’esperto. Il tappetino va collocato su una superficie piana: sul letto, sul divano (a patto che sia un po’ rigido) o sul pavimento, magari sovrapponendolo a una stuoia. Sotto la testa e le caviglie si possono posizionare asciugamani arrotolati o dei cuscini, in modo da trovare una posizione comoda. Volendo, si può usare anche solo per trattare i piedi, sfruttando i principi della riflessologia: alla fine di una giornata di lavoro, premere le piante sugli “aculei” dopo un pediluvio aiuterà a sgonfiare gambe e caviglie.

Ci sono anche fasce chiodate per la testa

Ed esistono anche fasce chiodate da avvolgere intorno alla testa, molto efficaci in caso di emicrania, perché favoriscono il rilassamento muscolare e aumentano la circolazione sanguigna, riducendo tensione e dolore. Un’ultima avvertenza: i neofiti dovrebbero iniziare con un tappeto con molte punte (almeno ottomila), in modo che il peso del corpo sia meglio distribuito sulla superficie, così da ridurre il fastidio del primo contatto. Via via che ci si abitua, si potranno sperimentare materassini intorno alle cinquemila punte, per un’esperienza più intensa.

Tappeto per il grounding

Il “grounding”, noto anche come “earthing”, è una pratica che ha lo scopo di connettere il corpo con il pianeta e la sua naturale carica energetica. Si può ottenere, ad esempio, camminando a piedi nudi sull’erba, sulla sabbia, sui ciottoli levigati di un torrente, oppure nuotando in acque aperte. Un contatto epidermico di solito impedito dall’abitudine a indossare costantemente scarpe, calze e abiti coprenti. Secondo un’ormai ampia letteratura scientifica, il deficit di elettroni a livello fisico favorirebbe situazioni di stress, cali immunitari e infiammazione cronica di basso grado, ed è proprio per ridurre al minimo questi rischi che sono stati creati i tappeti per il grounding, conosciuti anche come tappetini conduttivi.

Come usarlo correttamente

Realizzati in tessuto arricchito con materiali capaci di trasmettere lo stimolo elettrico, come fibre d’argento e carbonio, questi tappeti sono dotati di un filo che va inserito in una presa di terra (la parte dell’impianto elettrico necessaria per evitare che una persona possa rimanere folgorata a causa di un guasto, ndr) per attivare il flusso di elettroni. Vanno posizionati sul materasso e utilizzati durante le ore notturne oppure si collocano sotto i piedi (nudi) quando, per esempio, si lavora seduti alla scrivania.

Benefici 

Uno studio realizzato presso il Developmental and Cell Biology Department della University of California at Irvine, e pubblicato sul Journal of Environmental and Public Health, ha certificato che addormentarsi ogni notte sopra un tappetino conduttivo può aiutare ad abbassare i livelli di cortisolo, mitigando le tensioni e migliorando la qualità del sonno.

Un’altra ricerca, condotta alla Nature’s Own Research Association di Dover e alla University of Oregon di Eugene, negli Stati Uniti, e riportata sul Journal of Inflammation Research, ha invece dimostrato che il contatto con un grounding mat bloccherebbe la formazione di radicali liberi, fra i principali responsabili degli stati infiammatori, e ridurrebbe la viscosità del sangue e la formazione di coaguli, perché il flusso di elettroni proveniente dalla superficie terrestre mantiene i globuli rossi ben distanti gli uni dagli altri.

Tappeti del benessere: c’è quello antiscivolo per yoga e pilates

Anche se sembra un semplice accessorio, nello yoga la scelta del tappetino ha grande importanza. Anticamente gli yogi eseguivano le posizioni direttamente a terra o su pelli di animali, ma è solo durante il secolo scorso che il tappeto è diventato un ausilio fondamentale per agevolare lo svolgimento degli esercizi più impegnativi.

Nella seconda metà degli anni Trenta, Bellur Krishnamachar Sundararaja Iyengar, figura rivoluzionaria nell’ambito dello yoga mondiale e fondatore di una sua scuola tuttora attiva a Pune, in India, ha messo a punto un metodo unico nel suo genere. «È riuscito a rendere accessibile lo yoga anche alle persone comuni, trasformandolo in una disciplina più inclusiva», spiega Chiara Travisi, insegnante certificata di Iyengar Yoga, formatrice e direttrice dell’istituto Iyengar Yoga di Milano.

Il maestro si rese conto che non tutti hanno il fisico adatto per cimentarsi con le sequenze più complesse, e per questo decise di introdurre l’impiego di una serie di oggetti d’uso quotidiano come supporto. «Iyengar, per esempio, raccomandava l’impiego del bastone di legno per divaricare le gambe in posizione supina, ma fra gli strumenti sussidiari ci sono tuttora la cintura, il cuscino, il mattone e appunto il tappetino, che crea una base d’appoggio confortevole durante la pratica».

Allo stesso modo, nel pilates il tappeto è essenziale per garantire una buona ammortizzazione, proteggere il corpo dal contatto diretto con il pavimento, fornire una superficie antiscivolo per eseguire i movimenti in sicurezza e mantenere un allineamento corretto, migliorando la stabilità.

Come deve essere

Quanto ai materiali, se si vuole escludere il poco sostenibile Pvc, si può optare per la gomma naturale, il sughero o la fibra di bambù, mentre il cotone bio è piacevole al tatto, ma non assicura un buon grip. Oppure c’è il Tpe, acronimo di Thermo plastic elastomer, che unisce le caratteristiche di elasticità della gomma alla facilità di lavorazione della plastica e può diventare leggermente scivoloso solo in caso di forte sudorazione.

Tappeto galleggiante

I floating water mat sono tappetini galleggianti realizzati in un materiale dalla consistenza morbida e flessibile, oppure in pellicole plastiche più compatte, da gonfiare finché non diventano rigidi. In versione singola o extra large, per accogliere contemporaneamente più persone, si usano al mare, al lago o in piscina per rilassarsi abbandonando il corpo al piacere del galleggiamento, o come supporto semovente per attività ginniche che aiutano a migliorare l’equilibrio e la tonicità.

Benefici

In effetti, sia che si pratichino yoga o stretching sia che si faccia aquagym, l’instabilità del tappetino impegna il core (l’insieme dei muscoli del tronco che fornisce stabilità e controllo al corpo, soprattutto alla colonna vertebrale e al bacino) potenziando la forza muscolare e l’equilibrio. Un core forte e stabile è poi fondamentale per la prevenzione degli infortuni, specialmente gli strappi nella zona lombare, e per migliorare la postura.

Anche solo restare in piedi sopra un tappetino galleggiante (di tipo rigido), prima con due gambe e poi con una sola, aggiunge alla ginnastica un ulteriore livello di difficoltà, rendendo l’allenamento più efficace. Per evitare cadute, i water mat vanno sempre utilizzati su acque tranquille e mai in presenza di onde, correnti o di persone che nuotano o si tuffano nelle vicinanze.

Testo di Fiammetta Bonazzi

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