Benessere

Spazio tra i denti davanti: punto di forza o punto debole?

Per star come Brigitte Bardot e Madonna il diastema è un segno di riconoscimento, ma c’è anche chi vive con disagio l’eccessiva spaziatura tra gli incisivi. Ecco, allora, come intervenire

Dents du bonheur. I denti della buona sorte. Secondo i francesi porta fortuna avere gli incisivi sensibilmente distanziati l’uno dall’altro. Esattamente come quelli della loro icona Brigitte Bardot (per la quale, pare, l’espressione sia stata coniata). «Più che i denti», chiarisce Filippo Graziani, professore ordinario di malattie odontostomatologiche del dipartimento di patologia chirurgia, medica, molecolare e dell’area critica dell’Università di Pisa, «a portare fortuna per i transalpini è lo spazio che intercorre tra essi, meglio noto come diastema». 

Simbolo di bellezza

Anomalia, questa, che colpisce prevalentemente gli incisivi superiori. «Se non sottintende una patologia o non è vissuto male psicologicamente, rappresenta un simbolo di bellezza», aggiunge lo specialista. Per trovare una conferma alle parole di Graziani è sufficiente dare uno sguardo alla riviste di moda, sulle quali, oltre a BB, anche star come Madonna, Kate Moss, Vanessa Paradis e Lara Stone esibiscono con fierezza il mancato allineamento dentale, magari come testimonial di un nuovo rossetto. 

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Diastema: di solito è un tratto di famiglia

«Lo spazio tra i denti di modelle e attrici», spiega meglio l’esperto, «è, come anche nella stragrande maggioranza dei casi meno noti, un difetto di natura fisiologica congenita. Cioè un tratto di famiglia (si nasce così: chi presenta un diastema è facile che ricordi un parente vicino con lo stesso problema), o di sviluppo».

Diastema: come si forma lo spazio tra i denti

In quest’ultimo caso, con il passare degli anni, la mandibola, ovvero l’impalcatura inferiore della bocca, e la mascella, la parte superiore, crescono in maniera differenziale. La prima tende a contrarsi, provocando un accavallamento dei denti. La seconda, invece, è predisposta a espandersi, costringendo i denti a diradarsi fra di loro. Lo spazio eccessivo generato fa sì che la dentatura non sia regolare e che, soprattutto tra gli incisivi, si formi il diastema.

A differenza di quello fisiologico congenito, lo spazio di natura meccanica si presenta solo in età adulta. Dopo i 50-60 anni. «Tale tipo di difetti», riferisce Graziani, «è da considerarsi solo in un’ottica estetica. Alcune persone possono considerare attraente il diastema, che, invece, per altre è motivo di disagio. In entrambi i casi, però, la loro salute non è compromessa. Perché non vi è alcuna difficoltà nella funzionalità della bocca». 

Diastema: quando è sintomo di malattia

Differente è, invece, il quadro clinico di chi presenta lo spazio come sintomo di una malattia. «I diastemi di natura patologica si sviluppano nel paziente in caso di parodontite. Un’infiammazione cronica che porta alla perdita progressiva dei denti, di cisti o di tumore», aggiunge lo specialista. «Nel caso del paziente con diastema patologico si va a rimediare a un sintomo. E, quindi, prima di intervenire sui denti è necessario curare la patologia scatenante». 

Come correggere lo spazio tra i denti

Quando, per contro, si parla di semplice difetto estetico, che magari porta la persona a coprire la bocca o a evitare di sorridere in pubblico, è possibile intervenire in base all’ampiezza dello spazio tra i denti. «Se è di piccola entità si fa ricorso a un trattamento di odontoplastica, che consiste nell’applicazione di materiale da restauro bianco, capace di modificare, e quindi allargare, la forma dei due denti così da avvicinarli», precisa Graziani.

«Se, invece, la dimensione del diastema è più importante, si valuta con il paziente il ricorso alla terapia ortodontica (il classico apparecchio), all’applicazione di corone dentali o all’ausilio delle faccette. La prima soluzione è quella più consigliata, anche se richiede tempi più lunghi, perché genera un riallineamento di tutta la bocca. Le corone, da parte loro, hanno il compito, come se fossero un “casco”, di ricoprire completamente il dente troppo piccolo, aumentandone le dimensioni. Le faccette dentali sono, infine, protesi sottilissime che vengono applicate sulla superficie dei due incisivi, precedentemente limati».

Quest’ultima metodica è molto utilizzata per migliorare l’estetica del sorriso. Ma bisogna stare attenti «perché il rischio è quello di riprodurre una dentatura finta. Il paziente, infatti, il più delle volte desidera denti troppo grandi. Consiglio di affidarsi all’esperienza dello specialista che sarà in grado di riprodurre un sorriso fresco ma naturale». Qualsiasi metodologia di intervento si scelga, comunque, conclude Graziani «è bene sottolineare che per curare il diastema è meglio aspettare il completamento della crescita».

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