Benessere

Rifugi climatici: dove proteggersi dal caldo in città

Questi spazi aperti al pubblico possono offrire comfort e sollievo nei momenti di caldo estremo

Caldo, sole a picco, asfalto che scotta: d’estate la vita in città può diventare difficile da sopportare, soprattutto durante le ondate di calore che mettono a dura prova il nostro benessere fisico e psicologico. In risposta a questo fenomeno, in varie città italiane si è iniziato a mappare i posti in cui è possibile recarsi per refrigerarsi, i cosiddetti rifugi climatici.

Rifugi climatici: cosa sono?

I rifugi climatici sono spazi aperti al pubblico, chiusi o all’aperto, dove le persone possono trovare riparo e sollievo nei momenti di caldo estremo. Tra questi luoghi ci sono, ad esempio:

  • biblioteche;
  • parchi;
  • giardini;
  • musei.

Avere accesso ad ambienti freschi e sicuri è fondamentale per proteggersi dal caldo intenso. Le alte temperature, infatti, possono avere effetti negativi sulla salute. I rischi aumentano per i soggetti più vulnerabili come anziani, bambini e persone con malattie croniche.

Perché in città fa più caldo

Il clima nelle aree urbane tende ad essere più caldo rispetto a quello delle zone rurali circostanti. Come spiega il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), il fenomeno noto come isola di calore urbana indica le «zone centrali delle città sensibilmente più calde delle aree limitrofe o rurali». Tra le cause principali ci sono la carenza di vegetazione, la densità edilizia, l’ampio uso di materiali come asfalto e cemento e superfici che assorbono il calore durante il giorno e lo rilasciano lentamente durante la notte.

In questo contesto, i rifugi climatici rappresentano una misura concreta per mitigare gli effetti del caldo eccessivo, con il vantaggio di poter valorizzare spazi già esistenti. Tuttavia, da soli non bastano a risolvere il problema. Per affrontare in modo efficace l’aumento delle temperature delle città, questi interventi dovrebbero inserirsi in un quadro più ampio di strategie volte a ripensare lo spazio urbano.

Rifugi climatici: dove andare per proteggersi dal caldo?

In Europa, Barcellona è un esempio di città che si è distinta per aver sviluppato una rete di rifugi climatici, arrivando all’individuazione di circa 400 spazi. In Italia, varie città si stanno muovendo in questa direzione, pubblicando elenchi e mappe interattive di rifugi climatici presenti sul proprio territorio.

A Firenze, ad esempio, il Comune ha effettuato una prima ricognizione dei luoghi pubblici comunali ritenuti idonei, che sono liberamente accessibili pur mantenendo le loro regolari funzioni, identificandone 44. Il Comune li definisce come «luoghi di ristoro che siano freschi, con accesso all’acqua e con possibilità di ripararsi dal caldo». Anche il Comune di Bologna ha individuato una serie di rifugi climatici, spiegando che si tratta di spazi ad accesso libero e gratuito che offrono ristoro, ma non forniscono assistenza medica. A Napoli, l’associazione Cleanap ha mappato i rifugi in modo indipendente, segnalando i posti che offrono condizioni favorevoli per una sosta nelle ore più calde. 

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Aurora Pianigiani

Collabora con OK Salute e Benessere e si occupa di comunicazione in ambito medico-scientifico e ambientale. Laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Firenze, si è formata nel settore dei media digitali e del giornalismo. Ha conseguito il Master in Comunicazione della Scienza e della Salute presso l’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e contestualmente ha scritto articoli per testate giornalistiche che svolgono attività di fact-checking.
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